Senz'acqua da un mese: «Nelle case Mm persa la dignità»

Elena Gaiardoni

«Caro Sindaco è dall'8/10/2016 che siamo totalmente senz'acqua, io e altre 11 famiglie». Un inizio esplicito, disperato per la lettera arrivata al Giornale, a cui l'autrice dello scritto chiede aiuto per intervenire su una situazione non più sostenibile per le case di via Appennini 92, gestite da MM (Metropolitana Milanese).

Indirizzata a Giuseppe Sala e alla nostra testata, la lettera apre ancora una volta la piaga del trattamento verso alcuni cittadini milanesi che non possono lavarsi, non hanno servizi igienici, si trovano «sulla soglia dell'indecenza» e al freddo perché non funzionano i termosifoni. Inverosimile! «I responsabili della MM... ci hanno fatto conoscere cosa vuol dire l'assenza dell'acqua delle popolazioni dell'Africa! Ma qui siamo a Milano, noi poi siamo attaccati a Cascina Merlata, dove lei (Caro Sindaco, ndr) ha gestito e condotto Expo! Ombelico del Mondo!». Tormentata e irrisolta la situazione delle case comunali incapaci di fornire agli abitanti «giustizia e dignità». È degna di solidarietà un'organizzazione sociale che non garantisce i suoi contribuenti più deboli?

Esistono tanti tipi di terremoto in Italia, uno di questi è la burocrazia che non trema come la terra ma, restando immobile, causa lo stesso male di un sisma: non avere un tetto caldo che protegga, meriti il nome di «casa». A cosa servono quattro mura se poi dentro non c'è neppure acqua corrente come tra i tuguri del Medioevo? Ci sono cittadini che nel 2016 vivono da cavernicoli o da terremotati in una metropoli che vanta d'essere all'avanguardia. Un mese senza acqua: provate a farci stare quelli del Grande Fratello Vip e vediamo come reagiscono.

«Abbiamo dato la nostra fiducia di voto a lei, caro Sindaco, credendo ad un positivo cambiamento! Non ci faccia pentire di questa nostra scelta».

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