Tra le serie scoppia la (nuova) Guerra fredda. A colpi di nuove spie

La situazione internazionale influenza trame e personaggi delle fiction del momento

Tra le serie scoppia la (nuova) Guerra fredda. A colpi di nuove spie

Sarà anche che è cambiato il clima internazionale, oppure sarà questione di moda, ma al momento si può prendere atto che, almeno parlando di serie televisive, le spie sono tornate. Certo si potrebbe obiettare, non se ne erano mai andate del tutto. Ma alla fine dal 2001 e sino a poco tempo fa i servizi segreti delle serie televisive erano diventate una sorta di dépendance dell'antiterrorismo. Oggi le cose sono un po' cambiate ed è tornato un clima da guerra fredda, con lo spionaggio che fa sul serio e sempre più spesso butta l'occhio oltre la nuova «cortina di ferro» che corre molto più vicina a Mosca.

Questo trend è iniziato qualche mese fa con la britannica Vigil (disponibile on demand sulla piattaforma sky). Ambientata per buona parte su un sottomarino di Sua Maesta carico di missili nucleari e impossibilitato a emergere e a interrompere la sua missione, e vede una coraggiosa e claustrofobica poliziotta, battersi contro la più feroce delle spie russe. Seconda guerra fredda allo stato puro. Un'altra serie disponibile su Sky ci porta alla Guerra fredda d'antan: Harry Plamer: il caso Ipcress, altra miniserie britannica che prende le mosse dal romanzo del 1962 The IPCRESS File di Len Deighton. La trama ridotta all'osso: un delinquente da strapazzo, l'Harry Palmer del titolo, viene reclutato e proiettato in un mondo di spie decisamente più grande di lui. E se parliamo della vecchia guerra fredda, niente di meglio della serie disponibile su Netflix, Kleo, che declina il tema con grande ironia e fa rivivere i fasti della ex Ddr. Siamo a Berlino nel 1987, quando per passare sotto il muro si usavano i tunnel. Kleo Jennifer Straub è una agente segreto della Stasi. È seduttiva, spregiudicata e uccide con classe. Quando ci si affida a lei le missioni riescono sempre. Però l'ultimo colpo mortale, in una discoteca, è meno pulito del solito. Un detective della polizia dell'Ovest la nota poco prima che mandi all'altro mondo un tizio con una dose di cocaina avvelenata. I servizi dell'Est ci mettono un attimo a decidere di liberarsi di una agente potenzialmente bruciata. Finisce così in un carcere di massima sicurezza dove resta sino alla caduta del Muro. Quando esce, ovviamente va in cerca della sua vendetta in un mondo completamente cambiato, dove l'Est si sta trasformando in un discount sia per i ricchi che vengono da Ovest, sia per gli agenti del Kgb che si riciclano. Il tutto è raccontato con una forte dose di humor nero e attraverso una protagonista che è il modello della nuova anti-spia che va di moda: per niente 007, anzi umana, molto umana.

Su questa falsariga si muove un'altra serie Netflix, The recruit, che ci riporta al presente ma di nuovo con una super cattiva che viene dalla Bielorussia. È arrivata il 19 dicembre e subito decollata verso la top ten delle più viste della piattaforma. Si tratta in effetti di una fiction divertente e innovativa che incrocia il procedural giuridico con i classici della spy story in salsa Cia. È incentrata sulle vicende di un giovane e brillantemente sconsiderato avvocato che è stato assunto dall'ufficio legale della Agency. Si chiama Owen Hendricks (Noah Centineo) e subito dopo essere stato messo dai suoi colleghi più anziani e bullizzanti a scartabellare tra le infinite lettere di minaccia che arrivano alla Cia scopre una lettera bomba. Ovvero niente mitomani ma una ex contractor, legata alla mafia russa, che è finita in galera e si prepara a spifferare un sacco di segreti, a meno che la Agency non la tolga dai guai. Così Owen si trova invischiato in un mega caso, senza esperienza e senza aver capito che nel mondo delle spie ti devi guardare più dai presunti amici che dai nemici. Finirà per aver a che fare con tutti i tipi di minaccia che partono dalla Russia e con i suoi stessi colleghi, smaniosi di mettere le mani sui segreti di Mosca.

Se torniamo in Gran Bretagna troviamo Treason (sempre Netflix) dove il vice del MI6 viene inguaiato da una sua ex che era nei servizi segreti militari russi. Vogliamo spostarci su un personaggio più classico come Jack Ryan di Tom Clancy? Su Amazon Prime Video è partita a dicembre la terza stagione della omonima serie. Che cosa fa Ryan? Cerca di impedire alla Russia di scatenare la terza guerra mondiale.

Se invece guardiamo al prossimo futuro, dal 25 gennaio arriverà su Sky Litvinenko, la serie con David Tennant sulla ex spia del Kgb uccisa a Londra da mandanti russi nel 2006. Lo scontro con Mosca è già uscito dai telegiornali per diventare (o ridiventare) fiction.

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