Una sfilata al San Raffaele per sostenere la ricerca

Giovedì il centro ippico dell’ospedale si trasforma in passerella In serata esibizioni, testimonial e dj

La moda fa bene al San Raffaele: l’istituto scientifico e le grandi firme si sono unite per una serata-evento, con sfilata e vendita benefica, a sostegno dello studio di nuovissime terapie contro i tumori femminili.
Giovedì, dalle 18, il centro ippico San Raffaele all’interno dell’Istituto scientifico universitario, in via Olgettina 46, a Milano, si trasformerà in una grande kermesse di moda e musica. In passerella sfileranno i capi di Valentino, Versace, Trussardi, Etro, Malo. Prima e dopo la sfilata, ci sarà una vendita di capi e accessori donati dalle case di moda. Oltre alla vera passerella, ce ne sarà anche una virtuale, con la sfilata multimediale delle griffe Alberta Ferretti e Moschino. L’evento proseguirà con un omaggio musicale di Silvia Mezzanotte, già voce dei Matia Bazar e, dalle 22.30, con la discoteca animata da celebri dj, per un migliaio di giovani. Madrina della serata sarà Kay Rush e l’intero ricavato andrà a sostenere una innovativa ricerca del San Raffaele, per sconfiggere in particolare il carcinoma dell’ovaio che ancora oggi, nei Paesi occidentali, costituisce la prima causa di morte per neoplasia ginecologica. Nel corso della serata il pubblico potrà anche acquistare capi e accessori di Armani, Dolce & Gabbana, Gucci, Moschino, Prada oltre a quelli delle griffe che saliranno in passerella, tutti con lo sconto del 40%.
In un’area multimarca saranno presenti, tra gli altri, il gruppo Inghirami, Poltrona Frau, Toy Watch, mentre nella cabina multisensoriale dell’Ibm sarà possibile assistere alla passerella virtuale delle griffe Alberta Ferretti e Moschino. Per tutti gli ospiti, poi, il rinfresco offerto dal ristorante Trussardi alla Scala. Il ricavato, insieme con quello dei biglietti d’ingresso a 50 euro (dalle 22.30 invece 20 euro per la discoteca), sarà tutto devoluto a un’innovativa ricerca, per ora in fase pre-clinica, contro il tumore dell’ovaio: «L’idea di fondo - spiegano i ricercatori - è di mobilitare, contro il tumore, l’organismo stesso della paziente.

I ricercatori del San Raffaele stanno cercando di stimolare particolari cellule del sistema immunitario, i linfociti T, a scatenare il rigetto del tumore, attaccandolo come si trattasse di un organo proveniente da un donatore non compatibile».

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