I tagli sono innegabili, pesanti e avranno ripercussioni sul servizio. Ma gli effetti della sforbiciata al trasporto pubblico locale possono essere attenuati. La linea della Regione è questa: il danno si può ridurre con bonus per le famiglie, con un trattamento di favore (o di minor sfavore) riservato ai pendolari, e con la tanto attesa integrazione tariffaria.
Daltra parte «non si può nascondere la testa sotto la sabbia», come ammette lassessore regionale ai Trasporti Raffaele Cattaneo. Il Pirellone dunque, proprio con Cattaneo che in questi anni ha lavorato a lungo al tavolo con pendolari e sindacati, sta cercando di contenere le conseguenze della stretta al trasporto pubblico - una stretta che alla Regione è stata imposta dal rigore della finanzia pubblica che è seguito alla crisi economica mondiale, e che la Regione a sua volta ha imposto agli enti locali.
Il taglio avrebbe dovuto attestarsi sui 300 milioni di euro, ad oggi è sceso a 247, e Cattaneo intende scendere sotto la soglia, anche psicologica, dei 200 milioni, di fatto dimezzando leffetto della scure. Ma le tariffe aumenteranno del 25%: gli abbonamenti del 20 e i biglietti del 30%, questo per non disincentivare troppo gli utenti abituali.
Si lavora dunque alla riduzione dellimpatto, con un pacchetto che prevede bonus per le famiglie, integrazione tariffaria e fidelizzazione dellutenza. Le tre novità illustrate dallassessore al Tavolo per il trasporto pubblico locale sono queste. Seduti al al tavolo cerano i rappresentanti delle province, aziende, associazioni di consumatori e comitati dei pendolari. «Queste misure non sono state volute da Regione Lombardia che cerca di portare avanti strategie per far fronte ai tagli alla spesa previsti dalla manovra finanziaria - ha spiegato Cattaneo ieri al termine del tavolo per il Tpl -. Non si può fingere che i tagli non ci siano: occorre affrontarli responsabilmente decidendo insieme a enti locali, aziende di trasporti su ferro e gomma, pendolari e associazioni, dove è possibile recuperare risorse e quali azioni da mettere in campo per migliorare il servizio».
Così ha spiegato le tre proposte: la prima mira a incentivare le famiglie a utilizzare i mezzi pubblici venendo loro incontro sullacquisto dei biglietti con incentivi e agevolazioni per i nuclei che utilizzano i treni. Gli operatori del ferro hanno già dato la propria adesione. La seconda proposta prevede lintegrazione tariffaria di tutti i mezzi pubblici lombardi. «È da tempo che se ne parla e le aziende, su questo argomento, non hanno mai voluto raggiungere un accordo - ha commentato lassessore - Ora la Regione sta lavorando a questo importante obiettivo che prevede la vendita di un titolo di viaggio unico per tutti i mezzi pubblici, sia del ferro che della gomma con validità giornaliera, plurigiornaliera e mensile.
La terza proposta prevede un aumento dei biglietti di corsa singola maggiore rispetto agli abbonamenti, un modo per venire incontro ai pendolari, che andrà di pari passo con lefficienza e una maggiore qualità del servizio».
Intanto lopposizione attacca: «Con questi aumenti si colpiscono due milioni di pendolari lombardi che fino ad ora hanno preferito il mezzo pubblico allautomobile - dichiara il capogruppo regionale Luca Gafurri - Tutto ciò significa chiedere soldi in più alle famiglie e aumentare il traffico e lo smog».
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