Sgarbi si candida: «Nel 2011 correrò per fare il sindaco alleato di Penati»

Lo intercettiamo a Spoleto, mentre trascina per mostre i cittadini che incrociano il suo cammino. È il sindaco, funambolico, di Salemi. Eppure la mente di Vittorio Sgarbi inizia già a viaggiare in direzione Milano. A un ricevimento, lo vediamo abbracciare Vincenzo Cerami, storico sceneggiatore di Benigni ed ex ministro ombra del Pd. L'ennesima prova della trasversalità del soggetto. E una piccola, indiretta conferma, di quanto ci rivela. Qui a Spoleto imperversa e ha appena presentato tre mostre. A Milano il suo sostituto Finazzer Flory è molto attivo e anche un po' discusso. Nostalgia per il suo vecchio assessorato? «Io non ho niente contro Finazzer. È un ballerino che recita anche bene... Quello che mi fa infuriare è che lui e la Moratti stanno facendo passare per loro quello che in realtà è mio. È una questione di rispetto. A parte il capitolo musica, non c'è una mostra oggi a Milano che non sia la prosecuzione di mie iniziative. Da Darwin a Monet, ai Futuristi alla Scapigliatura, sono io che ho indicato i nomi dei curatori, io che ho trovato gli sponsor, io che ho portato quegli eventi a Milano. Invece la Moratti e tutti gli altri non mi citano da nessuna parte». E quindi? «Quindi è già tutto pronto, abbiamo già cominciato a mettere in piedi la macchina. Mi candiderò a sindaco di Milano nel 2011 con una mia lista. E questa volta non mi ritirerò per lasciare campo libero alla Moratti». Rischierebbe di far perdere il centrodestra? «Le cose stanno così: non si possono immaginare altri cinque anni con la Moratti. Quindi se lei non si ricandida, se ne può parlare. Altrimenti non è escluso che, a determinate condizioni, io possa anche sostenere il candidato del centrosinistra.

E con Penati i rapporti sono ottimi...». E abbandonerebbe la sua Salemi per andare a fare l'assessore? «Assolutamente no. La legge non mi obbliga a scegliere, perché la carica di sindaco e quella di assessore non sono incompatibili. Farei il consulente».

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