Una banda di ladri dappartamento, composta da cileni e italiani, è stata sgominata dalla sezione «reati contro il patrimonio» della squadra mobile, guidata da Antonio DUrso, che ha sottoposto a fermo ben diciassette persone, tredici di nazionalità cilena (tra i quali cinque donne) e quattro italiani.
Secondo le indagini degli investigatori della Mobile, i cileni avevano il compito di svaligiare gli appartamenti, tutti «visitati» nel fine settimana o durante le feste, mentre i «colleghi» italiani coordinavano lattività procurando appartamenti di comodo e ricettando la merce che veniva rubata.
La banda di malviventi era molto organizzata, con staffette che giravano nel quartiere durante i furti per segnalare leventuale arrivo della polizia, scalette di corda per calarsi dai tetti delle case, trapani di grosse dimensioni, fiamme ossidriche, persino un visore notturno e un apparecchio rubato allazienda dei telefoni per inserirsi nelle linee e «disattivare eventuali allarmi telefonici».
Ai fermati è stata contestata lassociazione a delinquere in relazione a otto colpi, avvenuti tra lottobre del 2004 e il gennaio 2006: gli investigatori sono però convinti che la banda ne abbia commessi molti di più. «Abbiamo colpito unorganizzazione specializzata in un reato particolarmente odioso - ha detto il questore, Paolo Scarpis - per il valore affettivo incolmabile che spesso hanno alcuni degli oggetti di famiglia trafugati dai ladri. Un reato, questo, come quello delle truffe agli anziani, sui quali intendiamo mantenere massimo limpegno investigativo».
Lingente refurtiva recuperata dalle forze dellordine, del valore stimato in circa un milione di euro, sarà esposta da stamane negli uffici del commissariato Centro, in piazza san Sepolcro per essere riconosciuta dai legittimi proprietari che ne hanno denunciato il furto.
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