Roma

Sguardi d’autore sul Mediterraneo

Lucio Filipponio

Diciassette scatti che si incrociano per raccontare, attraverso stili e tecniche differenti ma con il medesimo ed universale medium fotografico, le due facce del Mediterraneo, la sponda nord e quella sud che nel rispetto delle diversità delle quali sono foriere si fanno terreno di dialogo. Tutto questo è «Sguardi Incrociati», il percorso fotografico che raccoglie le immagini vincitrici del concorso internazionale riservato a fotografi under 30, indetto in 17 Paesi dell’area mediterranea sul tema del parternariato euromediterraneo (fino al primo dicembre presso Palazzo Valentini). I diciassette scatti, ognuno di una diversa nazione, sono stati selezionati su un totale di 5.800 da una giuria internazionale composta da esperti del mondo della comunicazione, del giornalismo e dell’arte, sulla base della rispondenza ai valori ispiratori del concorso e dunque ai principi del dialogo interculturale e della tolleranza, esprimendo una visione comune che valorizza le diversità culturali, sociali e di vita civile ma che, al tempo stesso, sposa un ottica condivisa ed un medesimo immaginario collettivo. Il percorso fotografico mette in luce proprio quelle «visioni» differenti che fanno la ricchezza dei Paesi del Mediterraneo. Visioni che posso essere tripartite in nuclei di immagini fedeli ad immortalare la realtà, attraverso episodi di vita quotidiana o una galleria di mestieri, ma anche immagini-manifesto che rimandano ad icone culturali di più ampio respiro ed infine immagini «trasfigurative» della realtà: file rouge degli scatti in mostra è la consapevolezza di star lavorando per rinsaldare una visione comune che è fatta anche di creatività e dialogo interculturale, un volto inedito costruito con risultati e tempi differenti.
Il suggestivo percorso fotografico si arricchisce di nuovo senso grazie alla diffusione a breve, da parte di 32 emittenti di altrettante nazioni, di un documentario dedicato al dietro le quinte del lavoro svolto dai 17 vincitori: interessante appare il capovolgimento della prospettiva adottata nelle immagini in movimento, dove i fotografi sono questa volta davanti all’obiettivo, per raccontare il proprio «sguardo», testimonianza tangibile di un sentimento, doloroso come euforico e foriero di una reale condivisione interculturale raggiunta. Tutti uniti nella diversità, ognuno a suo modo differente.

Un Mediterraneo, storicamente deputato agli scambi di natura economica, culturale e religiosa, si fa più che mai terreno di riflessione e promozione di un vivere pacifico e rispettoso delle diversità.

Commenti