Shopping di Natale, è boom Le vendite sono in aumento

L’86% dei commercianti è ottimista. Alla Rinascente costretti a «coordinare» il flusso degli acquirenti

Shopping di Natale, è boom Le vendite sono in aumento

Marta Bravi

Negozi presi d’assalto. Letteralmente: i milanesi che non sono partiti approfittando del lungo ponte di Sant’Ambrogio e della neve caduta abbondante sulle montagne, hanno trascorso queste giornate di vacanza tra un pacchetto e l’altro. Forse, confidando nella partenza di gran parte dei meneghini, si immaginavano di poter vagare in boutique deserte. Quello che hanno trovato, al contrario, sono stati negozi così affollati da richiedere l’intervento degli addetti alla sicurezza per gestirne la «viabilità» interna, coordinare l’afflusso alle scale mobili e organizzare le code alle casse, come è successo alla Rinascente. Sonia Burgazzi, direttore di Rinascente Duomo, conferma: «L’affluenza è stata veramente massiccia. Da mercoledì a oggi abbiamo registrato un andamento delle vendite molto positivo».
Dall’indagine condotta dalla Camera del Commercio sul terzo trimestre 2005, infatti, risulta che 86 commercianti su 100 fanno delle proiezioni nel complesso positive sull’andamento delle vendite previste per Natale e Capodanno (il 68 per cento parla di crescita effettiva, il 18 per cento si aspetta una situazione analoga agli anni scorsi). In testa la gastronomia: vanno per la maggiore gli «evergreen meneghini»: panettoni, cotechini, spumanti, come confermano dalla gastronomia Peck. Non a caso dall’indagine emerge che il 99 per cento dei pubblici esercenti si dichiara ottimista sulle vendite di dicembre. Lino Stoppani, presidente di Epam (associazione pubblici esercizi dell’Unione del Commercio) dichiara: «A partire da ottobre ci sono stati evidenti segnali di ripresa, che speriamo possano continuare. Il lavoro alimentare si articola in due momenti che si concentrano intorno al 7 dicembre e dopo il 15. Molti sono partiti per il «ponte», poi li aspettiamo lunedì. I segnali sono buoni, ma non mi sbilancio troppo: porta male». Si annuncia un futuro roseo anche per prodotti per la casa e gli elettrodomestici (88 per cento), bene anche abbigliamento e accessori (81 per cento).
Rispetto all’anno scorso, dunque, le cose vanno meglio: nello stesso periodo del 2004, infatti, si dichiaravano ottimisti otto commercianti su dieci, con il 53 per cento che prevedeva un miglioramento e il 29 per cento che parlava di stabilità. Anche sul totale del commercio al dettaglio chi parla di aumento di vendite è passato dal 53 per cento del 2004, al 68 per cento di oggi. «Emergono tracce di un cammino positivo - dice Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano -. Riavviare i consumi in particolare nel periodo festivo è importante perché rappresenta un elemento decisivo per il bilancio delle piccole imprese commerciali. Rimette in moto l’economia diffusa, infonde coraggio agli imprenditori.

Il fatto che il terziario dimostri ottimismo aumenta la fiducia, fattore decisivo per qualsiasi idea di ripresa economica. Per Natale - continua Sangalli - scegliamo i negozi sotto casa nei quali si coniuga al meglio professionalità, qualità e rapporto umano».

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