Si accende lo show in centro: «Siamo la vera Ville Lumière»

Il ministro Ignazio La Russa alza gli occhi alle lanterne di luce che sorvolano come piccole mongolfiere piazza Duomo, e si fa prendere dall’entusiasmo: «Oggi Milano è meglio di Parigi, è la vera Ville Lumière». Il sindaco non lancia sfide, ma all’inaugurazione ufficiale di Led, il festival internazionale della luce che fino al 10 gennaio regala agli occhi di turisti e cittadini luminarie di design su monumenti e piazze della città, ammette che «un’iniziativa come questa in questo momento non ha altri paragoni in Europa, è il primo festival a cui partecipano architetti da tutto il mondo e gli allievi delle nostre accademie». Un palcoscenico di luce a cielo aperto. E se pochi giorni fa il cardinale Dionigi Tettamanzi ha fatto appello alla sobrietà, Letizia Moratti spiega che «possiamo offrire questa bella festa di luci ai milanesi perché siamo stati capaci di risparmiare e abbiamo avuto tanti sponsor disposti ad aiutarci». Milano «è più forte della crisi, e dimostra di saper reagire». Ma non solo: «Ogni giorno parlo con tante persone della nostra città che vivono sole, e credo che nel periodo delle feste questa solitudine si faccia sentire ancora più forte, per cui tutto ciò che può fare allegria come questa iniziativa va sollecitata».
Un’inaugurazione in pompa magna per il festival, il sindaco, La Russa e l’assessore all’Arredo urbano Maurizio Cadeo sono saliti a bordo del tram di luce da piazza Fontana per un mini-tour e hanno poi raggiunto a piedi piazza Duomo, dove l’accensione dell’albero di Natale alto più di 50 metri ha raccolto l’ovazione della gente che si è presa una pausa dallo shopping per assistere allo show. Anche le vetrate della cattedrale si scoprono all’esterno. Il giorno prima il direttore della Veneranda Fabbrica del Duomo, Angelo Caloia, ha rivolto un appello a città e istituzioni sui fondi necessari per le manutenzioni, e ha anticipato che a breve partirà la campagna «Adotta il Duomo». «È un’iniziativa giusta - concorda il sindaco - ci uniremo all’appello, e ricordo che la cattedrale è stata costruita con i fondi dei milanesi ed è quindi una loro proprietà».
A una raccolta fondi, quella per sfamare i bambini dell’Uganda (grazie all’associazione Cesvi) contribuisce una delle opere del festival, quella firmata da Paul Cocksedge e che si ispira alla tradizione del bacio sotto il vischio: il primo simbolico lo ha dato il sindaco a una bimba «ma puntiamo a quota un milione», esagera. Il contatore in Galleria è partito, ogni bacio vale un euro, e fa scattare l’illuminazione blu della volta. A pochi passi c’è il totem dove votare una delle 32 opere del concorso di luci (tre pari merito per la Moratti: Duomo, Ottagono e Scala). Per il terzo anno invece la Galleria non avrà il maxischermo per la Prima della Scala, ma il sindaco si è impegnato «fin da adesso per il 2010, assicuro che ci sarà».

Si accenderà anche questa sera invece (non era previsto per motivi di sicurezza, vista la presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che richiede l’illuminazione a giorno della piazza) la proiezione di 24 minuti, firmata Mario Nanni, che trasforma la Scala in libreria o cielo sorvolato da uccelli.

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