«Si chiama dormiente, invece...»

Corpo relativamente tozzo, di colore grigio nella parte dorsale più bianco nella parte ventrale, la prima pinna dorsale è molto più grande della seconda, le pinne pettorali sono relativamente lunghe e a punta. I denti della mascella superiore sono serrati, hanno una base piatta con delle cuspidi appuntite, i denti della mascella inferiore hanno una base piatta ma sono meno serrati. Si nutrono essenzialmente di pesci ossei di reef, piccoli squali, razze e cefalopodi. Questo l’identikit dei Carcharhinus perezi, gli squali protagonisti dell’impresa dell’italiana Claudia Capodarte che ha nuotato con loro senza gabbia di protezione. I Carcharhinus sono tipici dei Caraibi (dalla Florida al Brasile compreso il Golfo del Messico). Sono dei veloci nuotatori. È stato soprannominato lo squalo dormiente ma non c’è prova che sia addormentato mentre riposa. Lo si può incontrare nelle acque superficiali vicino alla costa in perlustrazione fino a profondità di 30 m. Non sono particolarmente aggressivi ma sono considerati responsabili di molti attacchi a subacquei.

La pesca di questo squalo è comune per ricavarne olio ed esche. Queste le caratteristiche nel dettaglio: - Distribuzione: ovest Atlantico, Caraibi. Dimensioni: oltre i 3 metri. Rischio possibile: potenzialmente pericoloso.

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