Un cocktail di troppo in discoteca, per brindare a un divertimento che di lì a poco si trasformerà in una tragedia. Sono sempre più numerosi i giovani, in genere di età compresa tra i 18 e i 34 anni, che si mettono alla guida dopo aver bevuto almeno due bicchieri di vino o birra, quantità sufficienti per abbassare significativamente la soglia di sicurezza al volante.
Nel dettaglio, più di un automobilista su dieci, secondo il rapporto del 2009 stilato dallosservatorio nazionale alcol di Cnesps e dallIstituto superiore di Sanità, si mette alla guida in uno stato psico-fisico alterato dallalcol e dopo aver magari assunto sostanze stupefacenti. Conducenti incoscienti che premono il piede sullacceleratore e procedono a velocità folle, anticipando lappuntamento con il destino, a causa della mancata percezione del pericolo e di uno stato di vigilanza inesistente.
Unemergenza in materia di sicurezza stradale confermata da dati allarmanti. In particolare, duecentouno persone hanno perso la vita sulle strade della capitale solo nel 2007, per un totale di 21.452 incidenti. La maglia nera va, inoltre, alla provincia di Roma, che si aggiudica il primato, a livello italiano, per numero di decessi: 344 le vittime degli schianti sullasfalto, per un totale di 24.654 sinistri stradali, che hanno visto coinvolti dieci veicoli su cento. E ancora: ammontano a 29.761 gli incidenti stradali nel Lazio, in cui 527 conducenti hanno perso la vita e 41.431 sono rimasti feriti.
Disastri stradali che, in genere, si consumano nel fine settimana, tra le 22 di venerdì e le 6 del mattino della domenica, e, nel 30 per cento dei casi, hanno come protagonisti conducenti intontiti e storditi dallabuso di alcol. Ragione per la quale lAnia, fondazione per la sicurezza stradale, in collaborazione con lAci e Diageo, azienda che produce e commercializza bevande alcoliche, ha dato il via, ieri, alliniziativa «Stasera guido io», patrocinata dal ministero della Gioventù. Che intende sensibilizzare i giovani verso i rischi della guida in stato di ebbrezza, promuovendo al tempo stesso la figura del guidatore designato. Una figura molto comune nei Paesi del Nord Europa, ma che fatica a imporsi in Italia. «Si tratta di un ragazzo - dice Umberto Guidoni, segretario nazionale di Ania - che decide liberamente di non bere alcolici durante una serata in un locale o in discoteca, per poter accompagnare gli amici a casa in totale sicurezza. Una persona sobria e coscienziosa che non trasforma lautomobile in unarma impropria. La missione del progetto è insegnare ai giovani leducazione stradale e, soprattutto, a non mettersi alla guida dopo aver bevuto».
Gli fa eco, Sandro Sartor, amministratore delegato di Diageo, che dice: «Il connubio tra alcol e guida non è felice. Ma lastinenza del guidatore designato non rappresenta un alibi per i suoi coetanei, che devono consumare bevande alcoliche in modo responsabile».
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