Silvio trasforma il processo in show I pm non gradiscono e lo attaccano

Blindato il palazzo di Giustizia per il processo Mediaset in cui è coinvolto Silvio Berlusconi. Il premier accolto da un applauso della folla di sostenitori. Poi uno show a 360 gradi: "In Italia c'è una parte della magistratura che lavora contro il Paese". Sul caso Ruby assicura: "Le accuse nei miei confronti sono risibili, infondate e demenziali". GUARDA IL VIDEO

Silvio trasforma il processo in show 
I pm non gradiscono e lo attaccano

Milano - Uno show a 360 gradi, Berlusconi parla di tutto e attacca magistrati. Volevano metterlo alla sbarra, ma il processo Mediaset si è trasformato in bagno di folla per Cavaliere. "Sono commosso dal sostegno della gente", ha commentato il premier. Il suo arrivo è stato accolto da una folla di sostenitori: slogan, cartelli e palloncini colorati. Una vera e propria kermesse politica con comizio finale. Decine di cartelli e palloncini con scritto "Silvio resisti" e tanta gente pronta a scandire il nome del presidente del Consiglio.

Berlusconi: "Toghe contro il Paese" Per primi sono arrivati in aula i legali del premier Niccolò Ghedini, Piero Longo e i sostituti processuali Giorgio Perroni e Filippo Dinacci. Il Cavaliere prima di entrare si è fermato per parlare con un gruppo di cronisti: "Nemmeno per sogno ma che condanna!". Poi una bordata alle toghe: "C’è una magistratura che lavora contro il paese". Sul caso Ruby: le accuse mosse dalla Procura di Milano sono "risibili, infondate e demenziali". "In un paese civile le intercettazioni non possono essere portate a processo perchè manipolabili"."Purtroppo sono anch’io mortale - ironizza - e credo che questa sia la 2566esima udienza". "Non c’è nessuno al mondo che abbia avuto da difendersi più di me, direttamente o con i propri avvocati in così tante udienze". "C’era l’opposizione che diceva ’ti devi fare processarè - spiega ancora - e siccome non hanno il senso del ridicolo, sono venuto a sottolienare come sto facendo, che sono stato chiamato 2565 volte con dei costi incredibili, con del fango incredibile diffuso da tutti i giornali nazionali e internazionali. In fondo - conclude - sono un ricco signore che potrebbe fare qualsiasi cosa più piacevole...". 

E Bruti Liberati controbatte "La magistratura italiana e la magistratura milanese lavorano per il Paese nell’adempimento del loro compito e per essere servi della legge". Lo ha detto il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati introducendo una conferenza stampa, con il procuratore aggiunto Ilda Boccassini, relativa a 19 arresti di esponenti della ’ndrangheta. L’affermazione del magistrato è sembrata una risposta a quanto detto da Silvio Berlusconi stamani secondo il quale "i magistrati lavorano contro il Paese". 

"Ruby? Ho pagato perché non si prostituisse" Poi il Cavaliere è tornato a parlare del caso Ruby: "L’avevo aiutata (Ruby, ndr) - ha dichiarato Berlusconi prima dell’inizio dell’udienza Mediaset - e le ho dato persino una chances per entrare in un centro estetico con un’amica, (centro estetico, ndr) che avrebbe potuto utilizzare se portava il laser per la depilazione". Investimento "per un importo che a me sembrava di 45mila euro invece lei ha dichiarato di 60mila. Io ho dato l’incarico di darle questi soldi per sottrarla a qualunque necessità e per portarla nella direzione contraria per non costringerla alla prostituzione", ha concluso Berlusconi.  

Botta e risposta Cav - De Pasquale "Lei è quello cattivo". Così Silvio Berlusconi al pm Fabio de Pasquale, oggi, durante il processo Mediaset a Milano. Pronta la replica del magistrato che ha apostrofato il premier: "Si contenga con le battute". E Berlusconi di rimando: "Si contenga lei con le accuse". Controreplica del pm che ha risposto: "Le accuse sono il mio mestiere, le battute no". 

"Da questi pm giudizio sereno" "Ho avuto un breve scambio di saluti con il presidente del collegio, il dottor Edoardo D’Avossa. Ho notato una grande professionalità e ho riportato in generale l’impressione di persone molto gentili, con un tratto di cortesia e di rispetto che mi ha fatto piacere. Durante gli interrogatori dei testi il presidente ha effettuato interventi molto appropriati e tutto il collegio si è mostrato attento e scrupoloso. Credo davvero che da questo collegio ci si possa attendere un giudizio sereno e obiettivo" Così il premier,Silvio Berlusconi, ha risposto alla domanda dei cronisti su quale impressione avesse avuto stamane dal collegio che si sta occupando di Mediaset. 

Mantovani: "Basta ascoltare gli italiani" Il coordinatore regionale del Pdl, Mario Mantovani, parlando ai sostenitori di Silvio Berlusconi fuori da Palazzo di Giustizia, in cui è in corso il processo per i diritti televisivi e cinematografici di Mediaset, rivolgendosi ai magistrati ha detto: "Basta ascoltare gli italiani", riferendosi alle intercettazioni telefoniche. "Basta vedere quello che è successo ad Arcore - ha detto Mantovani -. Di violazioni ne sono state commesse tante". Si è poi rivolto ai presenti dicendo: "Siamo una marea, nonostante le difficoltà che ci hanno creato". Ha poi preso la parola Viviana Beccalossi, la quale ha parlato di "giustizia sempre più dalla parte dei forti e contro i deboli".

Di Pietro grida al golpe  Immediata la reazione di Di Pietro. "Siamo arrivati alla prova provata di uno stato di eversione in atto. Berlusconi è la massima carica del governo e rifiuta le regole dello stato di diritto e il controllo della legalità.

A questo punto, si pone un
problema di tenuta democratica del Paese e chiediamo al presidente della Repubblica di assumere le conseguenti decisioni prima che sia troppo tardi". Lo afferma il presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, commentando le dichiarazioni di Berlusconi all’udienza sul processo sui diritti tv.

 

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