Massimo Malpica
da Roma
Un nuovo giorno di protesta contro il decreto sulle liberalizzazioni per i taxi da Bari a Milano, da Palermo a Bologna, da Torino a Roma, prima della conclusione della vertenza avvenuta in serata. Niente blocchi, ma lo sciopero ha quasi ovunque creato forti disagi, soprattutto per i trasporti da e per gli aeroporti. E nella capitale, a causa del corteo e dei comizi, 40 linee di autobus sono state deviate. Nel capoluogo lombardo è rimasto tutto fermo: garantite solo le «corse sociali», cioè quelle per i disabili o per persone che possano dimostrare di avere un appuntamento in ospedale. Stesso criterio seguito a Palermo, dove i taxi hanno bloccato la centralissima piazza Castelnuovo per riunirsi in assemblea, e a Bologna, con raduni alla stazione centrale, allaeroporto Marconi e alla stazione taxi di piazza Maggiore. A Torino solo piccole assemblee spontanee e presidi allaeroporto di Caselle, mentre a Bari sono state garantite alcune corse da e per il porto e laeroporto, e una cinquantina di taxi hanno deciso di sfilare sotto le finestre della sede della Regione.
Ma è stata Roma lepicentro delle manifestazioni, organizzate in concomitanza con lincontro di ieri pomeriggio tra le delegazioni di categoria e il ministro Pierluigi Bersani (Ugl e Uri hanno chiesto di «congelare» per sei mesi il decreto), anche se laffluenza è stata inferiore alle aspettative. Una giornata lunga, macchiata da qualche violenza e da molti momenti di tensione, soprattutto a Roma e allaeroporto milanese di Linate, dove sono stati aggrediti rispettivamente un cronista del Corriere della Sera e un fotografo.
Lappuntamento nazionale per le auto bianche era nella capitale, al Circo Massimo, dove dalla prima mattinata sono arrivati migliaia di taxi provenienti da tutta Italia. Il catino che una settimana fa ha ospitato le celebrazioni per la vittoria azzurra ai mondiali di calcio è stato il luogo del rendez-vous per i signori del tassametro, arrivati alla spicciolata per poi muoversi tutti insieme in corteo fino a piazza Santi Apostoli, blindata dalla polizia.
Nella centralissima piazza, che ospita il quartier generale dellUlivo, i tassisti sono arrivati poco dopo lora di pranzo. Qui i sindacati di categoria hanno organizzato unassemblea permanente, in attesa delle notizie sullevoluzione della trattativa, avviata nel pomeriggio al ministero dello Sviluppo economico, in via Molise. La giornata si è consumata tra striscioni («Bersani spaccia per oro un decreto da cani»), cori contro Prodi, Bersani e il governo, slogan diretti ai giornalisti «di regime». Visto anche un tassista che si è fatto crocifiggere, e sopra la testa cinta da una corona di spine portava la scritta «taxi». Segni di spaccatura anche nel fronte della protesta: il presidente dellUnione radiotaxi italiani, Loreno Bittarelli, ha criticato «alcune sigle sindacali che a Milano, Torino, Firenze e Bologna hanno consigliato i loro tassisti di non venire a Roma, probabilmente perché sono daccordo con il governo». E Maurizio Longo, presidente di Cna-Fita, è stato sommerso dai fischi al grido di «giuda delle trattative» sul palco improvvisato del Circo Massimo.
Ma purtroppo la protesta non si è tinta solo di folklore. In piazza Santi Apostoli un ragazzo che ha apostrofato i tassisti è stato inseguito e si è rifiugiato in una caserma dei carabinieri. E in mattinata al Circo Massimo è stato aggredito un giornalista del Corriere della Sera, Paolo Foschi. Appena sceso dallo scooter, in piazza Bocca della Verità, luomo è stato insultato e poi schiaffeggiato da due presunti tassisti che lo avevano riconosciuto. Bittarelli ha espresso la propria solidarietà al cronista invitando i tassisti a rispettare i giornalisti, «anche se a volte vanno a stuzzicare e cercare rogne».
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