Intelligenza Artificiale, l'uso etico tra privacy e benefici

Con l'evento "Generare per condividere: dati sintetici per un uso etico dell'Intelligenza Artificiale", promosso da Aindo, si è parlato di IA (Intelligenza Artificiale) delle sue problematiche ma anche dei tanti benefici che può portare al nostro Paese

Intelligenza Artificiale, l'uso etico tra privacy e benefici
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L'evento Generare per condividere: dati sintetici per un uso etico dell'Intelligenza Artificiale, promosso dalla startup Aindo in collaborazione con le istituzioni governative e regionali della Lombardia che si è svolto a a Palazzo Pirelli a Milano, ha messo in evidenza l'importante dei dati sintetici nell'ambito dello sviluppo etico dell'intelligenza artificiale (IA).

I benefici dei "dati" nel nostro Paese, ma anche della privacy

Il co-fondatore e Ceo di Aindo Daniele Panfilo ha sottolineato come l'IA, che necessita di grandi quantità di dati per apportare benefici sul mercato, non possa ignorare il diritto alla privacy dei cittadini. Per questo ha posto in evidenza l'esistenza di tecnologie che rappresentano passi avanti verso la giusta direzione anche se non la soluzione definitiva ai problemi.

Tante le presenze

All'evento molte sono state le figure istituzionali di rilievo presenti ra cui il ministro del Turismo Daniela Santanchè, la vicepresidente del Senato Licia Ronzulli, e il presidente della Lombardia Attilio Fontana, che è intervenuto in video, insieme ad altri esponenti del governo come il viceministro Valentino Valentini e il sottosegretario all'innovazione Alessio Butti.

Le parole della Ronzulli: "Abbiamo davanti una sfida"

In particolare il vice presidente del Senato Licia Ronzilli nel suo discorso ha espresso la sua volontà di farsi promotrice di leggi e regolamenti in modo chiaro che possano aiutare a risolvere problematiche e a raccogliere solo i "benefici" di queste nuove tecnologie: "Con l’IA, infatti, dobbiamo essere pronti ad affrontare la sfida della modernità, ma anche a varare un codice di condotta, regolamentando a livello legislativo il suo utilizzo.

L’Ue sta avendo da apripista con l’Artificial intelligence act, per contenere la possibilità che l’Ia possa andare a pescare nei dati di ogni cittadino, ma il provvedimento entrerà in vigore nel 2026. Nel frattempo, al centro dei nostri pensieri deve essere il cittadini".

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