Il 112 era già stato previsto fin dal 1991, dallUnione Europea, come NUE, cioè numero unico per le emergenze per gli Stati membri. Ora, anche in Italia i telefonini di nuova generazione lo prevedono. In pratica, il «sistema» convoglia al 112 anche le chiamate dirette agli altri numeri di emergenza già esistenti (113, 115, 116, 117, 118, 1515 e 1530). Risultato: se si chiama uno di questi numeri dai nuovi telefonini attualmente in vendita si finisce sul 112. Con un problema enorme: per ora denunciato tra Lodigiano, Cremonese e Pavese. Cioè, le linee dedicate sono pochissime. Quindi chi chiama uno di questi numeri può essere gravissimo, avere bisogno di un intervento urgente del 118 ma trovare occupato. Perché se su due linee in quel momento le chiamate in attesa sono 5, 10, 20... 50 (facilissimo che avvenga ogni giorno più e più volte) allora bisogna ricomporre il numero, a proprio rischio e pericolo e sperando che, prima o poi vada meglio. La denuncia arriva direttamente dagli addetti ai lavori: i carabinieri che ogni giorno queste chiamate le sentono.
E se a Milano cè stata la volontà di risolvere, con un call center attivato dai vigili, per la Bassa, invece, la situazione preoccupa e non poco. Per tutti parla e spiega nei particolari il capitano dei carabinieri di Crema Antonio Savino: «Ogni centrale operativa sottolinea dispone di due linee. Cremona ne ha due e Crema due. E basta così per tutta la provincia di Cremona. Poi cè tutta la provincia di Lodi con sole due linee. E il Pavese nella stessa situazione: due linee per ogni centrale. Questo, certo, significa che se cè una persona anche gravissima in un incidente stradale che chiede aiuto dal telefonino deve sperare che nessun altro stia chiamando contemporaneamente. Perché, se prima si riusciva ad allertare direttamente il 118, adesso bisogna passare dal 112 che passa poi la chiamata al 118. Molto preoccupante». Ma c'è anche di più. Questo numero, infatti, lo si è scelto spiegando che, insieme, sarebbe arrivata anche la localizzazione del chiamante. Ma, almeno in zona, si spiega che di questa possibilità, per ora, non cè traccia.
Ma ora lo scoglio delle linee a disposizione rischia addirittura di peggiorare e di molto la situazione rispetto al passato: gli addetti ai lavori ne sono convinti.
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