da Roma
In questi tempi di antipolitica e di incertezza può succedere di tutto. Ad esempio che unindagine commissionata dal Comune e dalluniversità di una delle città più rosse dItalia incoroni come miglior leader, rappresentante ideale del buongoverno, il presidente di Alleanza nazionale. Che luomo più popolare della sinistra, che tra laltro vanta origini proprio da quelle parti, si piazzi solo al secondo posto. E che il presidente del Consiglio in carica finisca in fondo alla lista.
La notizia se si vuole è proprio questultima, anche se il quotidiano che ha riportato il fatto, cioè il Corriere della Sera, lha liquidata in mezza riga, senza citarla nel titolo. Un segno che limpopolarità del governo è ormai data per scontata.
I fatti sono questi. Il Comune di Siena ha commissionato alluniversità un sondaggio per scoprire chi è luomo del buongoverno secondo gli italiani. Unindagine condotta su un campione di 800 persone che sembrava ritagliata su misura per Walter Veltroni, il candidato alla guida del Partito democratico che in quelle zone non teme rivali. Ma i risultati non sono stati quelli attesi e anche i committenti si sono dovuti arrendere di fronte ai dati. Luomo del buongoverno è risultato Gianfranco Fini, mentre il sindaco di Roma si è piazzato al secondo posto, subito dopo il presidente di An.
Al terzo posto Rosy Bindi, al quarto lex premier Silvio Berlusconi e ultimo il presidente del Consiglio in carica, Romano Prodi. Risultati non molto graditi a Siena. Anche perché il sondaggio era stato pensato allinterno di un convegno sul buon governo che qualcuno sperava potesse rappresenta un contraltare al «grillismo» imperante.
Dai numeri non è emersa nessuna rivincita di Prodi, rispetto agli ultimi disastrosi sondaggi. E anche sul futuro, che a sinistra ha solo la faccia di Veltroni, si sono addensate nubi scurissime.
La bocciatura delluniversità di Siena ha sorpreso anche il curatore del sondaggio, il professore Pierangelo Isernia, direttore del laboratorio di analisi politica e sociale dellateneo. Ma più o meno tutte le ultime indagini danno risultati simili. Ultima quella pubblicata giorni fa da Repubblica, nella quale il centrosinistra era dato al 44,8 per cento contro il 54,2 per cento del centrodestra Udc compreso. Con Forza Italia primo partito al 27 per cento e il Partito democratico fermo al 26,2 per cento.
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