Mettici lo stillicidio di botta (botte?) e risposta con Gianfranco Fini, mettici il recente e dolente caso Brancher, mettici che il federalismo è sempre più vicino e però sempre a rischio con la coperta corta dei conti in tempi di crisi, mettici la poco avvincente eppure rissosa partita delle intercettazioni, ed eccola rispuntare, la Lega di lotta contro quella di governo, mai sopita e adesso di nuovo agguerrita.
Dicono i numeri che i leghisti sono scontenti. Loro del resto non ne fanno mistero. C’è un sondaggio fatto per il Corriere della Sera da Ispo, l’istituto di Renato Mannheimer, che avverte: ci credevano quasi tutti, nell’operato del governo. Nel gennaio scorso il 75 per cento diceva sì, oggi la fiducia è scesa al 59, con un tasso di irritazione e delusione aumentato del 16 per cento. A confermare i numeri, le voci. Basta leggere la Padania per avere la misura del malcontento della base, là dove alle lettere inferocite provenienti dal Nord, si aggiungono quelle di romani che chiedono ospitalità per mandare a dire a Fini che «hai perso il nostro voto», con contorno di rivalsa in salsa padana in una sorta di ritorno al Carroccio old style, appunto, quello che marciava contro «Roma ladrona».
Umori della pancia che Umberto Bossi coglie e asseconda quando rilancia le partire care al suo popolo, dall’accelerata sul federalismo fiscale, «chiudiamo la partita entro luglio», al «porteremo a Milano un po’ di ministeri, chi ha detto che la capitale dev’essere Roma?». Altro in questo momento il Senatùr e i vertici del partito non possono fare che lasciar intravvedere fiamme e barricate alla base. Non ultima la partita delle trattative fra il Pdl e l’Udc di Pier Ferdinando Casini, con i colonnelli leghisti che ieri son tornati ad avvertire che no, la Lega non ci sta, o noi o loro, perché «non tradiremo il patto con gli elettori».
Perché lo sconforto della base leghista sembra destinato a durare, se pure la fiducia nella possibilità di intervento diretto di Berlusconi è crollata.
Sondaggio/Base scontenta di liti e polemiche: 4 su 10 delusi dal governo
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