Sos di Ballardini: «Servono ancora 4 o 5 giocatori»

Quattro a uno, e streghe gentilmente accompagnate alla porta. La Lazio manda al tappeto il Livorno dopo aver tremato nel primo tempo per il gol di Bergvold, e restituisce un timido sorriso alla platea biancoceleste, incredula dopo la doppietta del neo arrivato Floccari, che cancella in un amen il ricordo di Goran Pandev e ribalta il risultato della fase ascendente del match.
Quattro a uno e successo numero ottocento in serie A, almeno per quel che concerne la cosiddetta regular season. In più il ritorno al gol di Tommaso Rocchi, che non infilava la porta avversaria dalle calende greche e il sigillo finale di Kolarov che, come da promessa, ha pensato alla sfida col Livorno e non alle sirene nerazzurre. Unica magagna i fischi a Claudio Lotito, che al termine del primo tempo è rimasto in religioso silenzio e nella ripresa è apparso indifferente agli immancabili cori di scherno arrivati pure dopo l’eclatante risultato finale.
Schietto il parere di Davide Ballardini, esaltato dal successo e momentaneamente scampato all’esonero. «La Lazio aveva il giusto atteggiamento, copriva bene il campo e il risultato è giusto», ha spiegato il tecnico di Ravenna, pronto anche a spiegare il gesto di stizza dopo il pareggio di Floccari. «Era rivolto - ha detto - a un mio collaboratore che si trovava sulla panchina aggiuntiva, mi aveva detto delle cose che mi hanno dato molto fastidio e abbiamo chiarito. Ma non era rivolto certamente alla tifoseria». Poi sull’esordio della punta proveniente dal Genoa e sulla sua utilità per la squadra ha dichiarato: «Rocchi da solo non può legare il gioco e andare in profondità, avevamo bisogno di un giocatore che potesse aiutarlo. Se mettiamo in avanti solo Rocchi e Zarate fanno fatica per caratteristiche a giocare insieme. Con altri come Floccari e Cruz è più facile». Infine il Balla ha parlato del caso-Pandev e del mercato ancora da completare: «Quello su Goran non è stato uno sfogo, ma un voler chiarire come sono andate le cose. Non è giusto dire che dopo la sua partenza il clima generale non è migliorato, sono ancora tante le cose da risolvere. Una è relativa al fatto che abbiamo tanti ragazzi che devono andare a giocare altrove, un’altra è che dobbiamo ancora prendere quattro- cinque giocatori».
Inevitabile, a fine match i riflettori si sono accesi sul protagonista di giornata, il calabrese Sergio Floccari. «Per essere partito così bene - ha ammesso - devo ringraziare soprattutto i miei nuovi compagni, che in pochissimi giorni mi hanno fatto sentire il benvenuto. Quella di cui sono entrato a far parte è una bellissima famiglia, al di là della doppietta di oggi lo si è visto dall’ottimo gioco corale che abbiamo messo in campo».
Chi non s’è gustato invece il successo è stato Tommaso Rocchi, che all’uscita dagli spogliatoi ha detto: «Sono molto arrabbiato, ci sono diverse cose che dovranno essere chiarite». Poi Muslera, che al novantesimo ha analizzato il primo tempo da dimenticare della sua squadra: «Stavamo vivendo uno di quei momenti che solitamente abbiamo vissuto in questo campionato. Comandavamo il gioco ma non riuscivamo a segnare e avevamo subito il gol del Livorno. Poi invece con la prima rete è cambiato tutto e ci siamo sentiti molto più sicuri di noi». Il portiere sudamericano ha anche parlato del neo arrivato Floccari: «È un giocatore forte e tutti sappiamo cosa ha fatto anche nell’Atalanta l’anno scorso. Si inserisce veloce, gioca di sponda.

È davvero forte come ha dimostrato anche oggi».
Si ricomincia, non c’è un attimo di respiro. Fra due giorni si festeggiano i 110 anni di vita, ventiquattro ore dopo la squadra gestita da Lotito sbarcherà a Udine. «Per vincere», come ha giurato Muslera.

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