
"Chi ha segnali denunci, denunci, denunci. Se si sbaglia a fare una querela in più, amen. Ma non farla può portare a situazioni del genere". É il "richiamo" che il sindaco Beppe Sala, a poche ore alla fiaccolata organizzata ieri sera in memoria di Pamela Genini dagli abitanti e commercianti del quartiere Gorla, dove viveva la 29enne accoltellata e uccisa giovedì scorso nel suo appartamento in via Iglesias dal 52enne Gianluca Soncin, ha voluto rivolgere alla comunità. "Vedendo questa storia, è chiaro che Pamela stessa doveva denunciare. Però chi è in una situazione anche quasi un po' di ricatto fa fatica. Allora - ribadisce Sala - bisogna far sì che la famiglia, la comunità e gli amici abbiano questo coraggio". Sulla possibilità che il Comune adotti nuove iniziative di sensibilizzazione o campagne di comunicazione risponde che "ci stiamo pensando, perché obiettivamente è un tema su cui ormai a volte rischiamo di dire sempre le stesse parole. Il che non va bene. È qualcosa su cui stiamo riflettendo".
Il 25 novembre del 2023, giornata nazionale contro la violenza sulle donne, Milano ospitò la grande mobilitazione per Giulia Cecchettin (uccisa due settimane prima dall'ex fidanzato Filippo Turetta) e per tutte le vittime di femminicidio, al presidio in piazza Castelllo vennero letti dal palco uno ad uno i nomi delle 107 donne ammazzate in Italia dall'inizio dell'anno, il sindaco ricordò quello di Giulia Tramontano, "29 anni, incinta, uccisa a Senago il 29 maggio da Alessandro Impagnatiello". A Palazzo Marino ha ospitato Gino Cecchettin, papà e presidente della Fondazione intitolata alla figlia. Ha sottolineato "l'importanza di questa iniziativa" e "la forza d'esempio di Gino come stimolo per l'intera comunità".
Chi ha segnali, denunci. É successo per fortuna martedì a Varese, la polizia di Stato ha arrestato in flagrante un 45enne, con precedenti per droga, per atti persecutori nei confronti di una 19enne. Ci sono voluti sette minuti e 12 secondi per rintracciarla e salvarla dall'ex violento che non accettava la fine della loro relazione. Martedì l'uomo ha picchiato la giovane a una fermata del bus. Lei, spaventava e in lacrime, è riuscita a salire a bordo ma l'ex l'ha seguita, sedendosi a distanza, per aspettare che scendesse e perseguitarla ancora. Un amico della ragazza però aveva assistito alla scena e ha chiamato il 112, fornendo il nome della 19enne. La sala operativa ha rintracciato velocemente il numero e l'ha contattata. Era sotto choc e non ricordava la direzione del pullman ma l'operatore l'ha calmata - "adesso ci siamo noi, siamo qui per te" -, le ha chiesto di indicare cosa vedeva dal finestrino e la volante in poco tempo ha trovato e bloccato il bus e fermato il 45enne nascosto tra i sedili. Lei aveva chiuso la relazione lo scorso 30 settembre e già allora l'uomo l'aveva picchiata. Pochi giorni dopo per vendetta aveva pubblicato due scatti intimi della ragazza su WhatsApp e lei lo aveva denunciato per revenge porn. Martedì l'arresto, ma è tornato libero dopo 48 ore. Il Gip di Varese Alessandro Chionna ha disposto il divieto di avvicinamento, se violerà le disposizioni la misura potrà aggravarsi fino al carcere.
Il governatore Attilio Fontana, nel "rinnovare il cordoglio e la vicinanza ai familiari di Pamela, vittima a Milano dell'ennesimo atroce femminicidio da parte di un mostro" sottolinea che "è importante dar risalto ad azioni come queste. A Varese un giovane che ha assistito all'aggressione di una diciannovenne ha prontamente allertato la Polizia. Unire le forze e far prevalere la solidarietà, mai come in queste situazioni, è fondamentale".
Tutto ciò "nel rinnovare l'appello alle vittime di denunciare prontamente ogni avvisaglia di comportamenti anomali, rivolgendosi anche ai Centri antiviolenza della Regione Lombardia presenti su tutto il nostro territorio". Ma aggiunge "un'ultima considerazione che non vuole essere polemica, ma realistica: è assurdo che l'aggressore sia già stato rimesso in libertà".