Sosta sulle strisce blu: non paga la multa il giudice gli dà ragione

La sentenza dice che se nella zona mancano parcheggi gratuiti non è obbligatorio usare il gratta e sosta

Sosta sulle strisce blu: non paga la multa il giudice gli dà ragione

Giornata epocale per gli automobilisti milanesi: in molti presto potrebbero cestinare una o più contravvenzioni per aver parcheggiato in zone off-limits. Per la prima volta, infatti, un Giudice di pace ha annullato un verbale con cui la polizia municipale aveva multato un signore che aveva posteggiato l’auto all’interno delle strisce blu senza aver esposto il gratta e sosta.
Ines Robolotti il nome del giudice diventata d’improvviso l’idolo di tanti milanesi. Daniele Armanini il protagonista di questa vicenda che da incubo si è conclusa con un lieto fine. Il tormento era iniziato quando Armanini, trasferitosi in via Adige (periferia della città), si era reso conto della totale mancanza di parcheggi disponibili per la sua auto. Da una parte le strisce gialle per i residenti, dall’altra quelle blu a pagamento. Quanto? In città ogni gratta e sosta costa 1,20 euro all’ora, un balzello che va pagato dalle 8 alle 19.
Non avendo ancora ottenuto la residenza dal Comune, ad Armanini non restava altro che parcheggiare negli spazi blu comprando ogni tanto qualche tagliando e sperando, il più delle volte, nella buona sorte. Alla prima multa un sospiro, alla seconda una brutta serata, ma alla quindicesima Armanini non ci ha visto più e ha deciso di chiedere aiuto al Codacons. Quindi la scelta dei legali dell’associazione dei consumatori di ricorrere al Giudice di pace invocando l’articolo 7 comma 8 del Codice della strada. La norma, infatti, impone il rispetto del principio di proporzionalità tra i posti auto a pagamento e quelli gratuiti e di contiguità fra le aree destinate alle due tipologie di sosta.
Un principio che era già stato espresso nel gennaio scorso quando la Cassazione aveva stabilito annullabili tutte le multe inflitte agli automobilisti che parcheggiano nelle aree a pagamento, nei casi in cui vicino alle stesse zone non è stato predisposto anche un parcheggio libero.
Una direttiva che era già stato accolta da un pronunciamento di un Giudice di Pace di Salerno. Poi la decisione di Ines Robolotti, che ha scelto di accogliere le tesi sostenute dal Codacons secondo le quali la contravvenzione sarebbe stata nulla proprio in virtù dell’articolo 7 del Codice della strada. Multa annullata dunque, in primo luogo al signor Armanini e presto a tutti quei milanesi che decideranno di seguire il suo esempio ricorrendo al Giudice di pace.

«Ora prevediamo numerose sentenze simili e una marea di ricorsi da parte dei cittadini - pronostica il presidente del Codacons, Marco Maria Donzelli - con la conseguenza che il comune di Milano dovrà adeguarsi alla normativa e predisporre parcheggi liberi vicino a quelli a pagamento».

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