Quando unauto non basta, ma acquistare la seconda potrebbe sballare il budget domestico, meglio sharing. Fra le tipologie più attratte dal concetto dellauto condivisa ci sono anche le famiglie. In molti casi la seconda auto condivisa viene scelta per brevi trasferte «di servizio» come piccoli traslochi o viaggi dove si prevede di avere tanto bagaglio o gli amichetti dei figli al seguito. «La trasferta allIkea o ai centri commerciali - esemplifica Legambiente - per le grosse spese è un classico dellutilizzo richiesto dalle famiglie». Ma non solo: siccome la stessa auto si può tenere fino a 72 ore (Legambiente) o 120 (Atm), cè tutto il tempo di concedersi un weekend. «Registriamo il picco di richieste la sera e nel week end», spiegano da Legambiente: ad andare «a ruba» è dunque il tempo libero, per chi voglia non dipendere da altri nel rientrare la sera e per chi si sposti nel fine settimana. Anche in questo caso il carburante sarà gratis, non importa la distanza. Anzi: oltre il centesimo chilometro percorso la tariffa comincia a scendere di qualche centesimo.
Lunico parametro da tenere in considerazione è leffettivo utilizzo dellauto perché, come nel caso del pendolare - rappresentante, utilizzare lauto per un viaggio lungo, ma poi lasciarla ferma non sempre rende appetibile il servizio rispetto al noleggio.\Spese e piccoli traslochi Ma spesso le famiglie si prenotano per il weekend
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