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Bono Vox in crisi: "Le canzoni degli U2 mi fanno rabbrividire"

Bono Vox considerato da milioni di persone un dio della musica rock è sceso in "terra". In un podcast ha criticato gran parte del lavoro degli U2 considerando alcune canzoni e la sua voce "imbarazzante". Una crisi artistica che ha sorpreso i fan

Bono Vox in crisi: "Le canzoni degli U2 mi fanno rabbrividire"

Qualcuno abbracci Bono Vox e lo rassicuri sul lungo operato della sua carriera con gli U2. Il cantante è in crisi artistica e non ne ha fatto mistero durante la registrazione di un podcast dei Chatter Awards (da The Hollywood Reporter) e ripresa dalla BBC. 61 anni, ben lontano quindi dalla famosa crisi di mezza età che colpisce intorno ai 50, le parole del leader di una della band più importanti al mondo, durante una lunga chiacchierata, hanno destato stupore.

"Ero in macchina - racconta - hanno passato una delle nostre canzoni. Sono diventato rosso in volto e mi sono sentito in imbarazzato ascoltando la mia voce". Imbarazzato per uno di quelli che la maggior parte dei fan, e degli amanti della loro musica, considera capolavori. "Non solo la musica - ha continuato - anche i testi delle canzoni. Sento che su Boy (primo album in studio della band uscito il 20 ottobre del 1980 ndr) e su altri album i testi sono abbozzati, non ho inserito i dettagli. Nel nostro primo album il suono era fantastico, ma non la mia voce che era tesa e poco 'macho'".

Un "attacco" alla sua creatività, probabilmente arrivato ad un'età in cui si tirano un po' le somme di quello che si è fatto. "Sentirmi cantare in Vertigo del 2004, mi mette i brividi". Giusto per chiarire, qui parla della canzone vincitrice di un Grammy Award nel 2005. Ma c'è di più, in quello che probabilmente non era il giorno più positivo per parlare della sua carriera, Bono ha anche sparato a zero sul nome della band. "Quando lo abbiamo pensato, nella nostra testa era come l'aereo spia U-Boot, molto futuristico. Poi è diventato una sorta di implicita accettazione di ciò che quell'aereo significava. Per questo tutt'ora non mi piace il nostro nome".

Il cantante ha tenuto a sottolineare che le sue critiche così schiette non sono legate ai suoi compagni di band, che ha invece definito "musicisti incredibili". (The Edge era con lui durante la registrazione del podcast ndr). I Ramones sono per il leader degli U2 un esempio che avrebbe dovuto seguire: "Una grande scoperta per me è stata ascoltare il timbro di voce Joey Ramone e rendermi conto, che non sarei dovuto diventare quel genenere di cantante rock-and-roll. Anche se in realtà sento di essere un cantante solo da poco".

Uno sfogo che rimescola un po' le carte e la visione, anche umana, di quello che per decenni è stato quasi considerato un dio della musica.

Ma questo cosa significa, la fine degli U2 o la loro rinascita, come un Araba Fenice dalle proprie ceneri? Difficile dirlo, ma una pacca sulla spalla dagli oltre 18 milioni di fan della band su Spotify, sicuramente a Bono farebbe bene.

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