Coronavirus

Coronavirus, l'allarme di Fabio Volo: "Una settimana senza incassi farà morire i negozi"

Il conduttore radiofonico e scrittore ha parlato dell’emergenza in corso nel nord Italia, che sta vivendo in prima persona, sottolineando i risvolti più pericolosi del virus: la crisi economica

Coronavirus, l'allarme di Fabio Volo: "Una  settimana senza incassi farà morire i negozi"

Fabio Volo non è tipo da mandarle a dire. Tutti ricorderanno la recente polemica innescatasi dopo le sue parole, in diretta dal suo programma di Radio Deejay, dove si era scagliato contro Salvini e il famoso gesto della citofonata al presunto spacciatore. Oggi Volo è tornato a parlare in modo schietto e diretto ma questa volta dell’emergenza sanitaria da coronavirus, che da giorni domina la cronaca italiana.

"Sono ore che cerco di capire: sono io che sono incosciente o qualcuno si è fatto prendere dal panico? Speriamo vada tutto bene!!!!”, ha scritto nelle scorse ore Fabio Volo sul suo profilo Instagram. Lo scrittore e conduttore bresciano ha però espresso tutto il suo reale timore – e non per il coronavirus in sé – durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo film Disney/Pixar "Onward – Oltre la magia", dove Volo è doppiatore. Davanti alla stampa e al pubblico presente in sala Volo, come riporta l’Ansa, ha inizialmente scherzato sull’emergenza, tirando addirittura fuori dalla tasca un flacone di gel disinfettante per pulirsi le mani: "Io vengo dal focolaio, sono il vostro paziente zero".

Fabio Volo, dopo la parentesi ironica, si è però soffermato su uno degli aspetti secondari dell’emergenza coronavirus, il panico – spesso eccessivo - generatosi tra la gente che ha portato a saccheggiare supermercati e a svuotare interi scaffali di farmacie da disinfettanti e mascherine. "La situazione su da noi è veramente surreale - ha raccontato Volo - e siccome è la prima volta che mi capita qualcosa del genere è anche difficile fare un confronto. Avendo dei bambini, mi sono un po’ informato sulla mortalità del virus ed è oggettivamente meno grave di quello che raccontano giornali e telegiornali". A preoccupare maggiormente lo scrittore e attore è però la crisi economica che potrebbe derivare dall'emergenza virus in corso: "Non so se le misure di precauzione siano giuste, come chiudere le sale, o anche i locali, ma credo ci saranno pochissimi morti e tantissimi falliti.

Lo dico pensando a quando avevamo il negozio con mio padre: anche solo una settimana senza incasso ci avrebbe fatto fallire".

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