Cultura e Spettacoli

Emergenze mediche e problemi di cuore. Alla (ri)scoperta di E.R.

Tutte e 15 le stagioni di E.R. - Medici in prima linea sono su Now. Dopo un lungo periodo di assenza dagli schermi, la serie medica dei record torna on-web per una lunga e intesa maratona estiva

Emergenze mediche e problemi di cuore. Alla (ri)scoperta di E.R.

È una serie tv che non ha bisogno di presentazioni. E’ una serie tv che è stata pioniera di un genere molto amato, e fino a un paio di anni fa, ha conservato il primato di medical drama più longevo del piccolo schermo. Un record che è stato rubato di recente solo da Grey’s Anatomy. È stata la serie tv campione di ascolti, diventata un vero cult per gli appassionati e che ha lanciato molti attori nel firmamento di Hollywood. Stiamo parlando di E.R.- Medici in prima linea.

La serie torna in tv dopo un lungo periodo di assenza. Dal primo luglio, tutti i 331 episodi, spalmati in 15 lunghe stagioni, sono disponibili per gli abbonati a NowTv, il canale streaming di Sky. In un’ottica di innovazione da parte del colosso dell’intrattenimento e per il lancio di un nuovo canale tematico, la celebre serie medica – imitata e mai del tutto eguagliata – questa volta torna on-web per una lunga e intensa maratona estiva. Audace, brillante e al passo con i tempi, E.R. è stata una delle poche serie tv che è stata capace di raccontare l’America e il mondo della medicina senza pallidi clichè.

Prima di Grey’s Anatomy, chi sono i medici di E.R.

La serie tv ha un canovaccio molto semplice ma di grande impatto visivo ed emozionale. Ambientata nel Country General Hospital, policlinico universitario di Chicago, E.R. si sofferma sulle vicissitudini di un gruppo di medici e infermieri che lavorano al pronto soccorso dell’ospedale che fa da sfondo alla storia. Ogni giorno una sfida diversa da affrontare e da vincere, con il solo obbiettivo di salvare la vita del paziente di turno. Le emergenze, però, molto spesso mettono a dura prova le abilità dei medici, ma con le unghie e con i denti riescono (quasi) sempre nel loro intento.

Gli episodi coprono un arco narrativo di una giornata lavorativa, così da soffermarsi con dovizia sui singoli casi clinici e non lasciare nulla di intentato. Lo schema si ripete molto spesso ma, ovviamente, con lo scorrere delle stagioni, alle emergenze hanno preso più spazio le vicende personali dei medici del pronto soccorso. Si parla anche in E.R. di amori, di tradimenti, di passioni, di sogni e desideri, senza dimenticare di volgere uno sguardo alla società americana e a tutte le sue contraddizioni. Sono tante le storie di medici e di infermiere che sono intrecciate al Country General. Vale la pena di menzionare l’amatissimo dottor Carter (Noah Wyle) che è rimasto per 11 anni nel cast principale; oppure il dottor Mark Green (Anthony Edwards), l’infermiera Carl (Julianna Margulies) e il dottor Ross con il volto di George Clooney.

Un successo lungo 15 anni

Il primo indimenticabile episodio è andato in onda sul network della NBC e risale al settembre del 1994, che ha totalizzato ben 19 milioni di telespettatori. Un successo senza precedenti che ha permesso a E.R. di veleggiare alto nel cuore del pubblico e anche in quello della critica. Il 2 aprile del 2009 è stata scritta la parola fine alle vicende del pronto soccorso più famoso della tv, dopo tanti colpi di scena ed emergenze al limite dell’assurdo, ma spiegate e ragionate dal punto di vista medico.

Proprio la sua accuratezza nel descrivere i quadri clinici ha permesso alla serie di guadagnare un consenso dopo l’altro. È stato il primo in tutto, anche a coniare il termine di dramma ospedaliero che oggi è entrato di uso comune nel nostro vocabolario. Ha debuttato in un momento molto florido per il mercato televisivo statunitense, in un periodo in cui c’era cura e ricercatezza nel prodotto che veniva trasmesso in tv. In poco tempo è diventato il serial più seguito nel Nord America e nel mondo, superando persino quello di Seinfeld. La serie arriva anche qui in Italia. Nel gennaio del 1996 è Rai Due che acquista i diritti dei E.R. e, tra cali di ascolti e palinsesti ballerini, resta sulla seconda rete della Rai fino al giugno del 2009 quando viene trasmesso l’ultimissimo episodio dello show. È una serie che è all’antitesi di ogni cosa, senza E.R. non sarebbe nato il fenomeno di Grey’s Anatomy e di tutte i medical drama che sono trasmessi in tv.

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George Clooney e non solo: le stelle di E.R.

Oggi è considerata una serie con un cast stellare, ma a metà degli anni ’90, nessuno avrebbe mai immaginato che attori del piccolo schermo potessero trovare successo anche altrove. Sappiamo molto bene che E.R. ha lanciato la carriera di George Clooney, che per 8 anni ha interpretato il dottor Doug Ross, ma sono tanti gli attori che si sono affermati nel mondo del cinema e del piccolo schermo.

Come Shane West, ad esempio, che entra in E.R. dalla stagione 11. Lui oggi è un attore molto richiesto, e lo abbiamo visto anche ne I passi dell’amore, tratto da un romanzo di Sparks. Senza dimenticare Goran Vinjic che dalla stagione 6 fino alla numero 15 è stato l’amato dottor Kovac. Lo stesso Noah Wyle, che è stato il dottor Carter fino alla stagione 11, è stato il protagonista di Falling Skies, serie fantascientifica di successo. E come Anthony Edwards, che ha prestato il volto all’amato dottor Green per 8 anni, ha preso parte al controverso Zodiac, film diretto da David Fincher.

Tutto ha inizio con il romanzo di Michael Crichton

Inizialmente non era previsto che E.R. diventasse una serie tv, ma un film per il grande schermo. Steven Spielberg, infatti, nel 1990 aveva acquistato i diritti di Casi di Emergenza, il romanzo del 1974 di Michael Crichton. Lui di professione era un medico che nel suo libro ha raccontato la professione durante gli anni ’60. Il progetto, però, non si è mai concretizzato perché all’epoca Spielberg stava lavorando a Jurassic Park.

La sceneggiatura è finta poi tra le mani della NBC che decide poi di trasformare l’idea del film in una serie tv, facendo figurare Michael Crichton come ideatore e produttore esecutivo. Molti casi che vengono raccontati in E.R. fanno riferimento a ciò che è stato scritto nel libro, ma alcuni di questi sono stati adattati e rimaneggiati secondo le diverse scoperte che la medicina ha compiuto nell’ultimo decennio. Non è stato facile però realizzare il progetto. Per mancanza di fondi e con poco tempo per costruire il set, il primo episodio è stato girato in un ospedale in disuso di Los Angeles. Successivamente quello di di Chicago è stato costruito negli studi di Burbank della Warner Bros.

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Perché vedere la serie tv?

È un cult senza precedenti non solo perché E.R. è stato uno show che ha primeggiato per anni nel piccolo schermo. Ma è diventato tale perché, e usando una terminologia un po’ spicciola, è una serie tv bellissima sotto tutti i punti di vista. Sia da quello recitativo sia per quanto riguarda le storie e le ambientazioni. È una serie vera, schietta e sincera ed è da vedere perché è capace di raccontare il mondo della medicina attraverso gli occhi della gente comune. E.R. è una serie senza fronzoli, che va dritta al punto, che colpisce per le sue storie semplici, oneste ma di grande impatto. Anche se con il tempo le emergenze ospedaliere perdono forza, è comunque uno show da vedere e rivedere.

123 nomination agli Emmy Awards

Successo di pubblico ma anche, e soprattutto, di critica. Nel corso del tempo è stata la serie tv più nominata della storia. In tutta la sua carriera sono state ben 123 le nomination agli Emmy, vincendo poi 22 volte, almeno una volta all’anno fino al 2005.

Nel 1995 ha conquistato l’autorevole Peabody Awards, arrivando anche ai GLAAD e agli Screen Actors Guild.

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