Esplode (di nuovo) la "regency era" con Sanditon

Come viveva la nobiltà inglese di inizio '800? Lo spiega Sanditon, serie tv ispirata al romanzo incompiuto di Jane Austen che torna su Sky con gli episodi della seconda stagione

Esplode (di nuovo) la "regency era" con Sanditon

Feste, balli sontuosi, matrimoni combinati, passioni proibite e sogni di un futuro migliore. Queste sono le componenti necessarie e sufficienti per una serie tv ambientata nella sfavillante epoca regency, un periodo storico di grandi cambiamenti sociali, politici e culturali per la nobiltà inglese (e non solo). Negli anni, il fenomeno è imploso in letteratura con il fiorire di saghe ambientate nella Londra di inizio ‘800. Al cinema non ha avuto modo di farsi spazio, ma è in tv che ha trovato una casa molto accogliente. In molti credono che l’amore per l’epoca regency sia dovuto alla serie di Bridgerton, ispirata (vagamente) ai libri di Julia Quinn, ma in realtà questa passione per la nobiltà inglese ha cominciato a muovere i primi passi grazie a Sanditon, serie tv anglo-statunitense che ha debuttato in tv per la prima volta nel lontano 2019, diventando poi una tra le più popolari.

In Italia arriva per la prima volta nel 2020, diventando un’esclusiva di Sky. Come la seconda stagione che, dal 20 luglio, è su Sky Serie per tre prime serate e successivamente in streaming su NowTv. Sanditon, nonostante sia una serie più patinata e meno politicamente corretta rispetto a Bridgerton, ha trovato il modo di farsi spazio in un affollato panorama televisivo facendo leva su una fetta di pubblico che ama perdersi in un drama storico brillante e per nulla banale. Ma cosa c’è dietro il successo di Sanditon?

Sole, mare e intrighi amorosi: la trama di Sanditon

È un’estate atipica per la famiglia Heywood. Dopo aver salvato i coniugi Tom e Mary Parker da un rocambolesco incidente in carrozza, la giovane Charlotte per riconoscenza viene invitata a Sanditon per le vacanze estive. Lei che è di umili origini e che fa parte della nuova nobiltà di campagna, si trova di fronte a una realtà tutta nuova, piena di scoperte. Tocca con mano cosa vuol dire entrare a far parte del ton inglese. È ospite dei coniugi Parker in una villa a Sanditon, in cui Tom ha investito tutti i suoi averi per trasformare il piccolo centro in una località marittima di lusso, così che possa essere frequentata dalla migliore società inglese. Ma Mr. Tom non è da solo in questa impresa. Può contare sull’aiuto di Arthur e Sidney, i suoi due fratelli. Il primo è un uomo sui generis che accoglie l’idea di Tom con grande fervore, il secondo è un dandy che pensa solo a divertirsi e a sedurre la malcapitata di turno.

Charlotte resta sedotta dal fascino di Sidney ma viene messa in guardia da Lady Denham, ricca nobildonna che asseconda gli affari di Tom. Ed è proprio in una festa organizzata dall’anziana donna che la giovane erede degli Heywood entra a gamba tesa all’interno del ton. Resta ammaliata dall’opulenza, dalla bellezza degli abiti e del buon cibo ed è proprio a questo ballo che si scontra con il carattere spigoloso di Sidney. In una girandola di equivoci, di baci rubati e battute pungenti e graffianti, la stagione estiva a Sanditon prende vita e niente sarà più lo stesso.

Una bellissima fotografia dell’Inghilterra del 1800

Ci sono serie tv che si prendono il loro tempo per entrare nel cuore del pubblico. Invece, Sanditon con poche e semplici mosse conquista lo spettatore grazie a una storia semplice e onesta, che guarda al passato e ricorda una società a noi distante che – nonostante tutto – aveva la capacità di pensare al futuro. È un drama storico purissimo, in cui si ricostruisce un periodo molto importante per il lifestyle inglese ed europeo. Strizza l’occhio alla contemporaneità e affonda le mani in un racconto fatto di suggestioni e di buoni sentimenti. Rispetto a Bridgerton, la cui storia è stata costruita solo sui giochi di coppie tra le famiglie del ton, in Sanditon c’è spazio anche ad altre tematiche. La serie convince proprio perché è capace di fotografare i vizi e virtù della nobiltà inglese in un ventennio molto turbolento, dove c’era aria di rinnovamento ma c’era anche lo spettro delle guerre napoleoniche. Un ritratto schietto e sincero che colpisce per la sua semplicità.

Theo James è il dandy indiscusso di Sanditon

Anche l’occhio vuole la sua parte. E dato che la serie è dedicata – prettamente – a un pubblico femminile si è cercato di riprodurre alla perfezione gli usi e costumi dell’epoca. Come gli abiti indossati delle giovani lady, l’immagine delle case di campagna con drappeggi e un mobilio sontuoso e molto altro ancora. L’attenzione si è rivolta soprattutto all’immagine maschile, qui raffigurata come un uomo bello e fiero di esserlo, capace di essere affabile ma che nasconde i suoi sentimenti e suoi stessi pensieri. Come se fosse una sorta di bello e dannato ante-litteram. E Sanditon può contare sulla prova attoriale di Theo James che ha regalato al suo Sidney l’immagine perfetta dell’uomo di altri tempi che non deve chiedere mai. Il suo personaggio non sarà presente nella seconda stagione, ma resta uno tra i più riusciti della serie tv.

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Perché vedere la serie tv

È un balsamo per il cuore. Basterebbe solo questo per descrivere la bellezza di Sanditon. Nella sua trama convenzionale, la serie piace proprio perché fa compiere al pubblico un viaggio indietro nel tempo e alle radici della società moderna. Da vedere per perdersi in una storia dal grande appeal e per quel ritratto edulcorato della campagna inglese.

Prima c’era il libro di Jane Austen

Tutto questo è potuto accadere grazie al romanzo, incompiuto, di Jane Austen. Si, perché la serie non è altro che un adattamento delle prime 120 pagine dell’ultimo romanzo a cui la celebre scrittrice inglese stava lavorando poco prima della sua morte. La Austen ha cominciato a lavorare al testo nel gennaio del 1817 fino al marzo dello stesso anno, mese in cui la donna è deceduta a causa della sua malattia. Il testo, recuperato mesi dopo la sua morte, è stato pubblicato solo 1871 grazie agli appunti interamente scritti a mano che Jane Austen aveva lasciato nel suo scrittoio. Il libro è diventato poi una pietra miliare per la narrativa di genere proprio perché, tra le pagine, si legge uno spaccato di vita vera del ton inglese. Rimasto incompiuto, è stato poi il regista della serie che ha cercato di scrivere una compiutezza alla storia. Come nei precedenti lavori, anche in Sanditon ci sono i temi cari alla scrittrice, come l’amore per la famiglia e le speculazioni economiche, tipiche della nobiltà. E non manca l’ironia e uno sguardo ai difetti della natura umana.

Cosa c’è "dietro" la mitica epoca regency?

È un periodo che abbraccia un arco di tempo molto ristretto per la storia inglese, ma significativo sotto certi aspetti. La storia ricostruisce l’età della reggenza dal 1811 fino al 1820 e apre alla fase conclusiva dell’età gregoriana. Prende il nome dalla reggenza di Giorgio Augusto Federico, principe del Galles, che è salito al trono perché suo padre è stato dichiarato inabile al ruolo di re. I libri di storia descrivono quel periodo storico come il più florido, in cui il ton raggiunge il suo massimo splendore. Ma le cose sono molto diverse. Il ventennio in cui prendono forma le stagioni dei grandi balli, implode la moda maschile e femminile e si consumano passioni al chiaro di luna.

Quel periodo però è segnato anche da molte guerre che hanno scosso l’Europa. In primis, l’età della Reggenza segna la vittoria degli inglesi su Napoleone, e segna anche l’inizio di un clima culturale molto febbrile, pieno di eccessi, stimolati anche dallo stile di vita del Principe Reggente.

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