Che smacco per Roma: esclusa dalla corsa per l'Eurovision

Sono cinque le città rimaste a contendersi l'ospitalità dell'Eurovision Song Contest 2022. Grande esclusa Roma non risultata idonea ai severi requisiti di scelta

Che smacco per Roma: esclusa dalla corsa per l'Eurovision

Quella dei Maneskin è stata una vittoria fantastica. Roma orgogliosa dei suoi ragazzi. L’anno prossimo l’Italia ospiterà l’Eurovision Song Contest 2022 e Roma è il palcoscenico perfetto per rilanciare la sfida”. Così aveva scritto il sindaco di Roma Virgina Raggi, il giorno dopo la vittoria della band che dopo 30 anni aveva riportato il prestigioso premio dell’Eurovision in Italia. Purtroppo però le cose non sono andate così, e per la città c’è stata una sonora bocciatura. Oltre alla Capitale avevano dato la loro adesione per ospitare l'evento, altre diciassette città italiane. Ora ne rimangono in lista solo cinque: Milano Bologna, Pesaro Rimini e Torino.

I requisiti particolarmente stringenti richiesti per ospitare la gara, erano stati riportati in un comunicato Rai, chiamata ad organizzare l’Eurovision Song Contest 2022, in qualità di emittente di servizio pubblico del Paese vincitore dell’edizione 2021. Un aeroporto internazionale non lontano più di un’ora e mezza dalla città, un'offerta alberghiera di oltre 2.000 stanze nelle aree vicine all'evento, un’infrastruttura al coperto e ben perimetrabile, dotata di aria condizionata secondo gli standard vigenti. Inoltre poter ospitare dagli 8000 ai 10.000 spettatori nella sala principale durante l’evento, essere dotata di un’area principale che possa ospitare un allestimento, e tutti gli altri requisiti necessari a realizzare una produzione di alto livello. Avere un'altezza di circa 18 metri, con buone capacità di carico sul tetto e facile accesso al carico.

A tutto questo si doveva includere una struttura logistica intorno all’area principale con infrastrutture per la sicurezza, un centro stampa per mille giornalisti, un’area per le delegazioni (artisti) con camerini, strutture per il personale ed uffici. Un’altra area per l’hospitality con servizi per il pubblico, come toilette e punti per la vendita di cibo e bevande. Disporre di aree a raso (di margine ma complanari alla sede ndr) di 5000 metri di facile accesso, contigue ed integrate nel perimetro dell’infrastruttura, per il supporto tecnicologistico. Essere disponibile in esclusiva per 6 settimane prima dell’evento, per le 2 settimane dello show (previsto a maggio 2022), e per una settimana dopo la fine per smontare le attrezzature.

Le scorse settimane i tecnici dell’EBU (European Broadcasting Union) hanno visitato le location proposte dalle varie città, per controllare la presenza di tutti i requisiti. Per Bologna L’Unipol Arena e il Padiglione 37 di BolognaFiere, il Palazzo delle Scintille (con l’incognita del Forum di Assago) per Milano, la Vitrifrigo Arena per Pesaro, l’area Fiera per Rimini e il Pala Alpitour per Torino. A Roma la sede presentata era quella di un Padiglione della Fiera di Roma, che però, come riportato dall’Assessore Sport Turismo e Grandi Eventi di Roma, Veronica Tasciotti: “L’altezza del soffitto non era conforme allo standard richiesto. Abbiamo lavorato giorno e notte per ospitare a Roma l’Eurovision Song Contest - ha spiegato l'assessore - tanto che il progetto presentato per candidare la Capitale ha riscosso il plauso della Rai e dell’Ebu. Gli organizzatori ci hanno scritto complimentandosi per la bontà della nostra proposta, e per l’impegno profuso nel cercare una soluzione alternativa, che purtroppo, in termini di impianti non c’erano. Ciò detto, era nostro dovere proporre la Capitale per l’edizione 2022 dello show, e abbiamo fatto tutto quanto in nostro potere per concretizzare quest’omaggio ai Maneskin, e alla nostra città. Li ospiteremo al Circo Massimo il prossimo luglio 2022, per far sentire loro il calore e l’abbraccio di Roma”.

Nelle prossime settimane la Rai comunicherà ufficialmente la sua decisione e la città che ospiterà l’Eurovision 2022.

La gara sembra essere aperta tra Bologna, Milano e Torino, anche se il sindaco di Pesaro Alberto Sacco ha rilasciato dichiarazioni entusiastiche sperando in un colpo di fortuna: “È una gioia - ha detto - apprendere che il Comune di Pesaro è entrato di diritto nella fase e nel rush finale delle 5 città in lizza per raggiungere questo grande obiettivo. Proveremo a giocarci tutte le nostre importanti carte, credendoci con determinazione fino in fondo”.

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