Cultura e Spettacoli

Generazione 56K, la serie "dei sentimenti" prima dei social

Da luglio su Netlix la serie tv tutta italiana "Generazione 56K", che attraverso una storia d'amore racconta la vita e i sentimenti della generazioni a cavallo della scoperta di Internet. Un nostalgico tuffo nel passato per scoprire quello che questa generazione è diventata nel futuro

Generazione 56K, la serie "dei sentimenti" prima dei social

Arriva sulla piattaforma Netflix (già disponibile dal 1° luglio) Generazione 56k, una serie tutta italiana prodotta da Cattleya in collaborazione con i The Jackal nata dall’idea di un romanzo di Francesco Ebbasta che ha poi deciso di trasformare in una serie scritta insieme a Costanza Durante, Laura Grimaldi e Davide Orsini. La storia racconta della generazione a cavallo tra il prima e il dopo internet, quella appunto dei 56K dove l’inconfondibile suono della connessione alla rete faceva da colonna sonora alla finestra delle meraviglie che internet rappresentava per le nuove generazioni anni '80. Come si è trasformata e cosa ha rappresentato quella finestra per un’intera generazione che è passata dall’avere poche nozioni, all’infinita varietà di scelte dei millennials? È quello che questa serie leggera e romantica, racconta intrecciandola alla storia d’amore di due ragazzi Daniel e Matilda, sullo sfondo della piccola isola di Procida e degli amici d’infanzia d’entrambi.

Un nostalgico cammino tra passato e futuro che mescola ironia a malinconia (voluti sono i riferimenti a Il Postino, ultima interpretazione di Massimo Troisi e non è un caso se il direttore della fotografia Francesco di Giacomo è figlio di Franco che del film fu a sua volta direttore della fotografia ndr) e cerca di tracciare una linea dove l’amore, cresciuto con la colonna sonora degli 883, alla fine dovrebbe vincere sempre. Ma è proprio questo il dubbio che coglie i due protagonisti così diversi tra loro (interpretati nella versione adulta da Angelo Spagnoletti e Cristina Cappelli e in quella da bambini da Alfredo Cerrone e Azzurra Iacone) e che nel finale lascia spazio ad un possibile proseguo.

La trama

Al centro della storia Daniel e Matilda, che si conoscono da giovanissimi ma finiscono per innamorarsi incontrandosi per caso, da adulti. Insieme agli amici di sempre, Luca e Sandro, sono il simbolo della Generazione del Modem 56K. Daniel, creatore di app e Matilda che fa la restauratrice e crede di avere finalmente la vita che desiderava, vivono una relazione che rivoluzionerà il loro mondo e li costringerà a fare i conti con il passato e quella parte più pura e vera di se stessi che, in modi opposti, hanno dimenticato. Tutti gli episodi della serie (8 di circa 30 minuti l’uno diretti da due diversi registi: Francesco Ebbasta per gli episodi 1-4 e Alessio Maria Federici per gli episodi 5 -8) intrecciano costantemente due linee temporali, due punti di vista, due fasi della stessa storia d’amore e di amicizia che parte nel 1998 e continua fino ai giorni nostri.

L’amicizia immutata nel tempo

Oltre all’amore è però l’amicizia uno dei punti focali di questa serie, piacevole e tutta da gustare. Amici che formano un cordone intorno ai due protagonisti e creano ad iniziare da bambini, un’ancora di salvataggio per i due protagonisti con cui crescono insieme. Da una parte Luca e Sandro (The Jackal) amici di Daniel, interpretati rispettivamente da Gianluca Fru e Fabio Balsamo e dall’altra Ines (Claudia Tranchese), l’amica bella e saggia di Matilda, che ognuno di noi vorrebbe avere nella propria vita. Un racconto corale dove ognuno di loro mette sul piatto i suoi problemi di adulti, ma anche i ricordi legati alla loro infanzia, fatta dei primi approcci con l'acccesso a Internet (irresistibile il traffico dei primi floppy disc con gli amici della scuola) e dei primi amori. La cotta non ricambiata di Matilda (una ragazzina chiusa e con problemi familiari) e al contrario le prime esperienze di Ines già proiettata, a differenza dell’amica del cuore, verso un futuro a suo parere di certezza, basato sul matrimonio.

Chi è la Generazione 56K?

A raccontarlo Davide Orsini, head writer della serie: “La Generazione 56k siamo noi, ragazze e ragazzi nati negli anni ‘80, con un piede nel mondo analogico fatto di VHS e walkman e un piede in quello digitale e iperconnesso del nuovo millennio. Siamo quelli che, senza rendersene pienamente conto, hanno avuto il privilegio di vivere da adolescenti uno dei più grandi punti di svolta della storia dell’umanità: l’arrivo di Internet. La rete non ha solo cambiato il modo di fare ricerca, di tenersi informati, di rimanere in contatto con i propri amici. Ha cambiato il modo di vedere e vivere le cose, ci ha fatto uscire dai confini ristretti dei paesi e dei quartieri e ci ha mostrato come vive il resto del mondo, abbattendo qualunque valore assoluto di giusto o sbagliato. Ci ha reso migliori, peggiori, diversi.

E ha reso così anche i protagonisti della serie, Daniel e Matilda, due trentacinquenni che si sono conosciuti da ragazzini quando frequentavano le scuole medie ma s’innamorano da adulti, quando s’incontrano di nuovo (per caso, o per destino) dopo vent’anni".

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