Cultura e Spettacoli

Gerry Scotti e Carlo Conti raccontano il Covid: "Neanche una parola a Gabriella..."

Gerry Scotti e Carlo Conti sono guariti dal Covid e ora raccontano al settimanale Chi come questa disavventura li abbia uniti, forse in modo indissolubile

Gerry Scotti e Carlo Conti raccontano il Covid: "Neanche una parola a Gabriella..."

Gerry Scotti e Carlo Conti sono guariti dal Covid e il secondo è già tornato in tv al suo posto per la chiusura della stagione di Tale e quale show. I due intrattenitori amatissimi dagli italiani si sono ammalati quasi contemporaneamente e sono stati entrambi ricoverati. Gerry Scotti ha trascorso due settimane nell'ospedale Humanitas di Rozzano mentre Carlo Conti è stato ricoverato alcuni giorni all'ospedale di Careggi a Firenze. Geograficamente distanti ma uniti in questa battaglia, i due showman si sono spesso scritti e tenuti in contatto durante le lunghe ore di ricovero e quest'avventura vissuta insieme, sebbene parallela, ha saldato ancora di più il loro forte legame. I due, in diverse interviste, hanno già raccontato di come si siano fatti compagnia e si siano supportati a vicenda ma nel numero di Chi in edicola domani entrano ancora più nello specifico, rivelando un aspetto della loro amicizia ancora poco noto.

Il primo a contrarre il coronavirus è stato Gerry Scotti. "Quando ho scoperto che Gerry era positivo al coronavirus gli ho mandato un messaggio. Perché con Gerry, anche se non ci siamo frequentati tanto di persona e, spesso, siamo stati dirimpettai, non dico 'rivali', in tv, c’è un legame. Ci sentiamo molto vicini e, ogni volta che ci incontriamo, sentiamo questa stessa pasta, questo tipo di umanità: amiamo il lavoro, la famiglia, c’è grande stima. Così gli ho scritto", ha raccontato Carlo Conti al settimanale Chi. Il conduttori di Rai1, poi, ha scoperto di essere positivo anche lui: "Dopo qualche giorno ho scoperto di essere positivo anch’io e, da quel momento, c’è stato un costante sentirsi, informarsi: 'Quanto ossigeno hai nel sangue? Cosa segna il saturimetro?'. C’è stata una fratellanza di virus che ci ha legato e ci ha fatto sentire vicini. La nostra telefonata quotidiana era un’iniezione di ottimismo e una corsa insieme verso la guarigione".

Anche il ricordo di Scotti è commosso: "Appena ho saputo di Carlo, ho pensato: 'Non è possibile, lui no', e, in quel momento, mi ha scritto. Ci siamo scambiati ogni giorno il nostro bollettino medico con dettagli tecnici che voi umani non potete immaginare, in quei giorni di ospedale ci mancava che ci dicessimo com’era la pastina della mensa. Le disgrazie creano un’affinità e aiutano a sviluppare un senso di fratellanza". Per entrambi i conduttori, il primo pensiero è stata la famiglia. Carlo Conti temeva che anche sua moglie e suo figlio potessero aver contratto il coronavirus, ma così non è stato "è stato il primo slancio di energia verso la guarigione". Lo stesso pensiero l'ha avuto Gerry Scotti, che sta per diventare nonno per la prima volta: "Quando ero all’anticamera della terapia intensiva, ho pensato: 'Ma perché proprio a me? Se mi intubano e resto in coma per 40 giorni, cosa succede? Non ho lasciato detto niente a nessuno, neanche una parola a Gabriella (la sua compagna, ndr), a Edoardo (suo figlio, ndr)'. Mi sentivo in colpa per l’improvvisa impotenza di un uomo che è sempre sul pezzo e, improvvisamente, si sente incapace". Per lui, il momento più emozionante è stato quando ha dovuto spogliarsi di tutti gli abiti nell'anticamera per metterli in un sacco e disinfettarli e tutti i suoi familiari lo guardavano con commozione. Per Conti, invece, è stato quando suo figlio, vedendolo sul vialetto, l'ha salutato con la mano.

Ora per loro il sogno è di fare un programma insieme "a reti unificate". "Da un lato sono felice che questa disavventura abbia rafforzato la nostra fratellanza e il nostro legame umano in maniera fortissima", dice Carlo Conti.

"Ho sempre pensato che fossi una brava persona e, adesso che abbiamo fatto le analisi del sangue insieme, ne sono certo", ha ribattutto Gerry Scotti.

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