Cultura e Spettacoli

Paola Perego rivela: "Cosa è successo con le medicine..."

"Vivevo in una bolla" ha svelato la conduttrice, parlando degli anni i cui gli attacchi di panico hanno dominato la sua vita, mentre cercava di farsi spazio nel mondo della televisione

Paola Perego rivela: "Cosa è successo con le medicine..."

Paola Perego oggi si considera una donna fortunata. Una famiglia numerosa, una lunga carriera alle spalle, progetti ancora da realizzare, ma soprattutto la consapevolezza non volersi lasciare più dominare dalla paura. Gli attacchi di panico hanno condizionato la sua vita sin dai 16 anni, ma a privarla delle emozioni sono stati soprattutto i farmaci assunti per anni, che "piallavano ogni cosa, comprese le emozioni".

La conduttrice lo ha raccontato nel suo libro "Dietro le quinte delle mie paure", edito in piena pandemia, e lo ha ricordato nell'ultima intervista rilasciata al Corriere della sera. Paola Perego ha confessato di avere fatto fatica a portare avanti la sua carriera televisiva soffrendo di attacchi di panico. Soprattutto in un mondo, quello dello spettacolo, dove giudizi e confronti sono all'ordine del giorno. Lei, però, è stata brava a nasconderlo: "Per anni la gente ha visto una persona in apparenza vivace, ironica. Ma io ero in una bolla. Prendevo delle medicine e non parlo di quelle che si prescrivono oggi, che sono molto più leggere. Parlo di medicine che, pur di allontanare la sensazione di panico, appianavano tutto. Piallavano ogni cosa, comprese le emozioni. Non riuscivo più nemmeno a piangere. Molti dei miei ricordi sono offuscati, come dentro una nuvola. Compreso il mio matrimonio con Andrea (Carnevale, ndr). I critici dicevano che ero troppo fredda e distaccata, ma oggi posso dirlo: prendevo benzodiazepine".

Di lei i telespettatori hanno sempre visto la parte migliore. Ma ci sono stati momenti in cui Paola Perego ha rischiato di non andare in onda proprio per gli attacchi di panico: "Ero incinta di Giulia, la mia prima figlia, e conducevo un programma su Tmc, dal titolo Quando c'è la salute. La gravidanza mi impediva di prendere troppe medicine e una notte, prima della diretta, non chiusi occhio. Il giorno dopo chiesi a una mia cara amica, Patrizia, di inventare per me una scusa perché ero sicura che non ce l'avrei fatta ad andare in onda. Lei ebbe un'idea: chiamò la psichiatra che mi seguiva, la convinse ad annullare tutti gli impegni, a piazzarsi nel mio camerino e ad assistermi ad ogni pausa. Così andai in onda".

Oggi, dopo tre percorsi psicologici differenti e dieci anni di analisi, la conduttrice sente di esserne uscita, ma è consapevole di avere sbagliato a nascondere le sue fragilità non solo al pubblico, ma soprattutto alla sua famiglia: "Nascondevo, camuffavo, sedavo. Nascondevo le medicine in camerino, nessuno doveva sapere che da un momento all'altro sarei potuta crollare". Quello della televisione, per Paola Perego, rimane un mondo difficile nel quale persona e personaggio si fondono pericolosamente: "Tutti quelli che fanno televisione, secondo me, dovrebbero farsi psicanalizzare. La gente a casa pensa che chi fa tv sia immune da dolore, pena, ansia, male. Ci si trova da soli contro milioni di persone che ti guardano. E che ti restituiscono l'immagine di un personaggio che ti appartiene ma che non sei tu. E ti chiedi: ma io chi sono? Capita a molti di avere la sensazione di non esistere se lontani dalla telecamera. Per fortuna oggi per me non è così".

Nel 2022 Paola Perego festeggerà i 40 anni di carriera. Un lungo percorso professionale fatto di successi, scivoloni (come nel 2017, quando fu accusata di sessismo per la rubrica "Parliamone... sabato", nella quale si mettevano a confronto le donne italiane e quelle dell'Est) e a volte compromessi. Quella della "raccomandata", però, è un'etichetta che non ha mai voluto soprattutto dopo avere sposato l'agente dei vip Lucio Presta: "Mio marito ha fatto sei Festival di Sanremo: ho mai condotto io lo spettacolo più importante del Paese? No. Diciamo che se io fossi raccomandata avrei scelto dei ruoli un po' più in evidenza, no? Anche perché lui, proprio perché sono sua moglie tende a non darmi parti importanti, ma ogni volta preferisce qualcun altro o qualcun'altra".

La conduttrice, nel concludere la sua intervista, ha scelto di usare la parola "penalizzata" al posto di "raccomandata", anche se - a detta sua - la gente tende a non crederci.

Commenti