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Renée Zellweger torna in tv per raccontare la storia vera di "The thing about Pam"

Un fatto di cronaca nera che diventa fiction. Su Top Crime c'è la storia (vera e sconvolgente) di una donna che ha ucciso la migliore amica. Renée Zellweger troneggia in The Thing about Pam

Renée Zellweger torna in tv per raccontare la storia vera di "The thing about Pam"

Oggi persino i fatti di cronaca nera diventano virali grazie ai social network e al passaparola. Non si intuisce il motivo per quale, da parte del pubblico, ci sia un certo interesse su omicidi o persone dalla mente folle e instabile. Non si tratta di morbosità ma di pura e semplice curiosità, perché, in effetti, alcuni casi sono così surreali che sembrano costruiti proprio per una rappresentazione sul piccolo o grande schermo. Succede infatti che la storia criminosa di Pam Hupp, dopo che ha popolato le prime pagine dei giornali americani e i podcast di true crime, sia diventa una miniserie tv dal titolo The thing about Pam. La mitica Renée Zellweger, premio Oscar per Judy e indimenticata per aver portato al cinema Bridget Jones, presta il suo volto spigoloso per raccontare la storia di una donna che, per fama e denaro, è riuscita a costruire un delitto (quasi) perfetto.

The thing about Pam è andato in onda negli States lo scorso anno (era il 2021) con un buon riscontro da parte di critica e pubblico, ed è arrivato in Italia dal 4 settembre sul canale di Top Crime e in streaming su Mediaset Infinity. Sei gli episodi previsti, che arrivano in tv suddivisi in tre prime serate, per ricostruisce il caso di Pam dentro e fuori le aule di tribunale, puntando a delineare i contorni di una donna dal carattere schivo ma calcolatore che, grazie al suo temperamento, è riuscita a sfuggire all’arresto. Almeno in prima battuta. È una serie ruvida ma è anche una commedia nerissima che mette in primo piano le ambizioni di una donna e la sua voglia di emergere. Cosa convince di più? L’interpretazione di Renée Zellweger.

La storia di Pam, amica e cittadina modello

Come una sorta di documentario, una voce fuori campo comincia a raccontare le tappe salienti della vicenda e ciò che ha portato Pam a uccidere Betsy, la sua migliore amica. Ci troviamo a O’Fallon, nel Missouri, in una cittadina sonnolenta dove non accade mai niente. Poco dopo il Natale del 2011, la morte della giovane Betsy, donna malata di cancro dalla vita vuota e spenta, sconvolge tutti. La polizia crede che Russ, il marito della vittima, abbia commesso il crimine e infliggendole ben 55 coltellate. Ad avvalorare la tesi degli inquirenti ci pensa Pam. Con una calma serafica racconta del matrimonio turbolento di Betsy e di tutta una serie di vessazioni a cui la donna sarebbe stata sottoposta. Russ finisce in galera e condannato, nonostante l’accusa sia stata sempre propensa a indagare sulla vita di Pam. Dopotutto, chi avrebbe mai potuto dubitare su una cittadina modello e un’amica sincera? Le indagini solo successivamente porteranno a un’agghiacciante verità. Pare che Betsy sia stata uccisa perché Pam era l’unica beneficiaria di un’assicurazione sulla vita da 150mila dollari.

Bugie, sangue e rovesci di fortuna

Di solito, anche quando si racconta in tv un fatto di cronaca nera realmente accaduto, c’è la propensione a romanzare il filo del discorso, a prendere le parti l’uno o dell’altro. In The thing about Pam non accade nulla di tutto questo. La miniserie, infatti, non fa altro che mettere in scena una cronistoria degli eventi, senza lesinare nei dettagli. Quello che è accaduto nella realtà, non solo in quella notte in cui Betsy è morta, viene rappresentato in modo realistico e altamente drammatico, come se il pubblico fosse spettatore attivo della vicenda. Proprio per questo motivo, The thing about Pam è (forse) la serie più realista della tv. Perché è brutale, schietta, sincera e non ha peli sulla lingua, capace di essere sia un documentario che il profilo di una mente criminale accecata dai soldi e dalla fama di apparire. C’è proprio di tutto in questo racconto "fuori di testa": bugie, segreti, omicidi, sangue e… rovesci di fortuna.

Una Zellweger in stato di grazia

Perla di diamante è proprio l’iconica Renée Zellweger. Donna di grande talento e attrice capace di adattarsi a qualsiasi ruolo, qui è entrata – letteralmente – nei panni di una folle criminale capace di tutto pur di raggiungere i suoi scopi. Renée quasi non si riconosce sotto il trucco e quei vestiti smollati e fuori forma, ma basta sfiorare il suo sguardo per riconoscerla e comprendere quanto siano immense le sue doti attoriali. Torna in tv con The Thing about Pam dopo la vittoria all’Oscar con Judy, film che ha rilanciato la sua carriera dopo un periodo di stallo. È stata l’Indimenticata Bridget Jones e ha preso parte a tanti film di successo come Chicago e Ritorno a Cold Mountain. In tv ha debuttato con What/If, drama torbido disponibile su Netflix, in cui ha interpretato una sexy donna d’affari e mangiatrice di uomini.

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Perché vedere la serie tv?

È come essere colpiti da un pugno nello stomaco. Anche se The thing about Pam si presenta al pubblico con un tono frizzante, molto simile a una commedia grottesca, a far rabbrividire è la drammaticità degli eventi. Questo mix incanta e stupisce. Piace perché la serie scorre liscia come l’olio e senza intoppi. È da vedere anche solo per perdersi nei meandri di una diabolica mente criminale e nei meandri di un caso di cronaca giudiziaria pieno di rivolti e di colpi di scena.

Cosa è successo (per davvero) subito dopo il Natale del 2011?

55 coltellate. Betsy è stata uccisa con efferatezza, senza nessuna ragione apparente. Russ chiama il 911 affermando che sua moglie si è suicidata, ma le ferite fanno pensare a tutt’altro. Arrestato con l’accusa di uxoricidio, attorno a lui si costruiscono indagini e prove schiaccianti dovute soprattutto a un lavoro raffazzonato da parte della polizia locale e di un avvocato che ha creduto ciecamente ai fatti. Pam, suo malgrado, ha giocato bene le sue carte. La donna però finisce comunque nel ciclone nel momento in cui si scopre che è l’unica beneficiaria di una polizia assicurativa, il cui cambio di intestatario è avvenuto 5 giorni prima della morte di Betsy. Di fatti, il processo si chiude nel 2013 con la condanna di Russ ma l’uomo continua a professarsi innocente. Il caso diventa di dominio pubblico e i riflettori sono tutti puntati su Pam. Nonostante tutto, la donna non viene mai condannata per l’omicidio di Betsy. Attorno al caso vengono fuori diversi problemi, come un’accusa di omissioni e negligenze allo sceriffo della città e l’avvocato dell’accusa. Russ esce di prigione nel 2020 dopo un patteggiamento di 2 milioni di dollari.

In carcere ma… non per l’omicidio di Betsy Faria

Il caso è stato seguito dalla tv locale che ha realizzato più di 50 inchieste per passare anche alla tv nazionale, sulla NBC, e poi è diventato un podcast a cui è stata ispirata la serie tv. Pam è una star ma non se la passa molto bene. Anche se, formalmente, non è stata mai accusata per l’omicidio dell’amica, oggi è in prigione a causa di un altro omicidio avvenuto nel 2016. La donna ha ucciso Louis Gumpenberger a colpi di pistola dopo che si è introdotto in casa sua. L’accusa non ha mai creduto alla versione di Pam e la condanna all’ergastolo.

I due casi, però, sono ancora pieni di punti oscuri. Ad esempio, che fine hanno fatto i soldi dell’assicurazione?

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