Enrica Suzzi
Gervasoni di Mantova, larbitro di Arezzo-Spezia, ce lha messa tutta per diventare protagonista. E ce lha fatta. Per fortuna degli aquilotti ha portato a termine una partita in completa parità: nel risultato (1-1), nel numero dei rigori concessi (uno per parte), nelle ammonizioni distribuite (quattro ciascuno) e perfino nei fuorigioco fischiati (3-3). Ma soprattutto, ha scontentato molti per la decisione di proseguire una partita, disputata sotto un violento acquazzone, su un campo che in ampi spazi non era praticabile.
Non sè visto assolutamente gioco, in Toscana. LArezzo in crisi di punti e gol, nonostante il recupero in extremis di Floro Flores, non è mai riuscito a pungere. Il 4-4-2 utilizzato da Soda non si è fatto sentire, soprattutto in avanti, dove Dionigi e Russo faticano a impensierire il portiere amaranto Bressan, uno degli ex. Sul campo sempre più pesante, dopo un colpo di testa di Dionigi di poco fuori, diventano protagonisti i cartellini. Primo giallo proprio per lex attaccante della Samp, quindi a seguire per gli aquilotti Saverino, Ponzo e Gorzegno. Ranocchia, Goretti, Di Donato e Roselli vanno sul taccuino, sponda aretina. Primo tempo avaro nelle emozioni. Nella ripresa, bravo Santoni in alcune occasioni (soprattutto su Floro Flores), Dionigi non trova la porta, ancora di testa. Si arriva al 64. Volpato si accascia in area. Se Zamboni (entrato al posto di Rossi) lo tocca è però difficile capirlo. Per Gervasoni è rigore. Batte Volpato, Santoni respinge ma ancora sui piedi dellex juventino, che insacca. Sarebbe il quarto rigore sbagliato su quattro per i toscani, in questa stagione. Ma stavolta vale un gol.
Come spesso accade, lo Spezia si sveglia dopo aver subito il gol. Aquilotti allarrembaggio, Scarlato cade forse fuori area, Gervasoni decide per il penalty. Saverino dagli undici metri segna. È l1-1 che non cambierà più.
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