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"Bagnaia miracolato. Questa nuova MotoGP è troppo estrema"

Intervista al manager di Simoncelli Carlo Pernat: "Dinamiche diverse tra le due cadute. Ma che flash: mi si è gelato il sangue"

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Motorsport can be dangerous è scritto sui pass della MotoGP. Una frase che si legge distrattamente, ma che stride in tutta la sua verità quando succede l'impensabile. La ventosa domenica di Barcellona ci ha ricordato che il motorsport può essere pericoloso con i bolidi della MotoGP che sfrecciano veloci sul filo sottile che separa lo spettacolo dal gesto atletico e talvolta dalla tragedia.

Tanto lo spavento per la caduta di Enea Bastianini che ha coinvolto ben cinque piloti e in contemporanea l'highside del poleman Pecco Bagnaia, che disarcionato dalla sua moto nell'affrontare la prima curva è caduto a terra ed è stato colpito alla gamba da Brad Binder, che si trovava subito dietro e non è riuscito a scansarlo. Per un miracolo il ducatista ne è uscito illeso e gli ultimi esami non hanno rilevato neanche una frattura.

La dinamica ha riportato alla memoria il terribile incidente che vide coinvolto Marco Simoncelli a Sepang nel 2011. Ne abbiamo parlato con Carlo Pernat, allora manager del Sic, e oggi al fianco di Enea Bastianini. Tanto lo spavento domenica per Enea, ma soprattutto per Pecco, con una dinamica che vede il pilota completamente indifeso e in balia del fato. Oppure l'ha aiutato Simoncelli da lassù. «Vedendo quella scena domenica mi è venuto un flash. Mi si è gelato il sangue come allora. Marco da lassù deve aver fatto di tutto per salvare quello che a lui non era riuscito fare. È meglio pensarla così! La dinamica è stata un po' diversa perché Marco era rimasto attaccato alla moto, ma questo non cambia la pericolosità della situazione. Per Pecco si è trattato di un miracolo perché la moto di Binder gli è passata sulla gamba per cui come minimo si temeva una frattura a tibia e perone».

Per fortuna, invece, ne è uscito illeso.

«Pecco è un miracolato e lo sa. Lo ha dichiarato lui stesso».

Probabilmente potrà correre già domenica a Misano. L'incidente potrebbe incidere sulle sue prestazioni?

«Non credo».

È andata peggio a Enea Bastianini, costretto ad una nuova operazione e salterà Misano.

«Quest'anno è un calvario. Al rientro da Barcellona si è operato a Modena alla mano e al malleolo. Per il malleolo hanno messo una vite e dovrebbe cavarsela in una settimana mentre la mano potrebbe richiedere dalle tre alle quattro settimane».

È una stagione da dimenticare...

«Ne stanno succedendo una dopo l'altra. Enea è stato coinvolto in un incidente al primo giro della prima sprint. Il recupero è stato lungo ed è di nuovo sotto i ferri».

Come vede Enea?

«È arrabbiato. Sarà costretto a saltare la gara ed i test che aspettava per poter lavorare sul set up».

Quest'anno il filo tra spettacolo e sport è diventato ancora più sottile.

«A memoria non ricordo una stagione con una decina di piloti fratturati. La MotoGP è diventata eccessiva. Estreme le velocità come l'impegno dei piloti che si sono visti raddoppiare le gare con l'introduzione della Sprint al sabato su tutti i round, invece di fare un inserimento graduale come ha fatto la F1».

I piloti oggi sono stressati.

«Il ritmo del sabato è allucinante con prove libere, qualifiche e gara sprint».

Cosa si può fare?

«Giovedì a Barcellona i piloti hanno chiesto a Carmelo Ezpeleta cambi drastici. Questa volta sono tutti uniti. Ne vedremo delle belle. Mi aspetto a breve anche modifiche al regolamento per limitare l'aerodinamica e la potenza. Le MotoGp oggi sono troppo veloci. E poi occorre rivedere la Direzione Gara.

Non c'è coerenza nelle decisioni che vengono prese».

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