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"Coraggioso, determinato, sensibile. Così mi ha conquistata. Fu amore vero"

Insieme 7 anni. Licia Colò: "Lui sempre contro il politicamente corretto"

"Coraggioso, determinato, sensibile. Così mi ha conquistata. Fu amore vero"
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Licia Colò, volto noto della tv, è stata a lungo legata a Pietrangeli.

"Sì, siamo stati fidanzati 7 anni, dal 1987 al 1994. Con lui ho condiviso un bellissimo momento della mia vita. Per me è una grandissima perdita: Nicola era un uomo forte, coraggioso, determinato e con una grande sensibilità. E io proprio di questo mi sono innamorata a suo tempo".

Che storia è stata?

"Ci paparazzavano dappertutto. Per me lasciò la sua vita a Roma Nord per trasferirsi a Casal Palocco, vicino al mare, in mezzo al verde in un contesto ambientale ideale. Dove una volta ospitammo Alberto di Monaco. Gli piacevano gli spaghetti con i capperi di Pantelleria che gli cucinavo".

La vostra storia fece molto scalpore per la differenza di età. Pietrangeli la considerava il suo più grande rimpianto. Quando la storia finì, ci rimase male.

"Lui aveva 54 anni e io 25. Nicola è stato veramente un maestro di vita perché siamo rimasti amici e il nostro rapporto ha continuato a essere bello anche dopo, perché il nostro legame si è trasformato in una grande stima e in un grande affetto"

Quando l'ha visto l'ultima volta?

"Pochi giorni fa si sentiva stanco, ma era lucido e ha fatto battute fino all'ultimo momento. `Ma non ti ricordi niente?´, mi diceva e io: `Sei tu che mi devi ricordare un po' di cose. È stato un leone fino alla fine: il corpo non ha retto ma il cervello era quello di un grande leone. Voglio ricordarlo così e mi auguro che da lassù possa continuare a divertirsi, a sorridere e a fare battute con chi non c'è più".

Che esempio è stato?

"Un esempio di coraggio: andava controcorrente, diceva ciò che pensava anche se non era politicamente corretto. Lo ammiravo per questo".

Troppo schietto e sornione?

"Nicola ha sempre insegnato ad essere responsabili delle proprie scelte. C'è bisogno di persone così nel mondo".

Le critiche che riceveva quanto gli pesavano?

"Per nulla. È sempre stato trasparente e non ha mai avuto paura di prendere posizioni scomode. Era convinto delle sue idee e le portava avanti non per cercare consensi".

Un personaggio divisivo?

"Nicola si è fatto amare da molti, ma c'era chi non lo sopportava: ha diviso la gente e turbato qualcuno ma ha sempre difeso il tennis italiano".

Cosa lascia?

"Vorrei che i giovani conoscessero la sua storia, perché pochi lo conoscevano davvero. È stato non solo un grande campione di tennis ma un campione di vita, sempre coerente"

Era orgoglioso della sua vittoria in Davis da capitano.

"Lui resta il primatista di partite giocate in Davis. E quando gli dicevo che avrebbe perso il record, lui rispondeva `Non lo perderò mai. Non per presunzione, ma perché i giocatori di oggi durano meno, vengono bruciati".

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