De Rossi: «Garcia? Come Luis Enrique»Sfogo: «Calunnie vergognose su di me». E sul tecnico...

De Rossi: «Garcia? Come Luis Enrique»Sfogo: «Calunnie vergognose su di me». E sul tecnico...

Roma L'approdo a Roma di Rudi Garcia, i mal di pancia dal Brasile di Daniele De Rossi. Ieri la tifoseria giallorossa ha festeggiato i dodici anni dall'ultimo scudetto (2001 con Capello in panchina) e a Fiumicino è sbarcato il nuovo tecnico francese.
«Forza la Magica», le prime parole di Garcia, t-shirt, pantaloni e scarpe nere, zaino in spalla, un trolley e un appendiabiti al seguito. Prima tappa il centro di Trigoria dove ha programmato con i dirigenti giallorossi le strategie di mercato e i primi appuntamenti di lavoro, dal ritiro a Riscone di Brunico (una decina di giorni dal 15 luglio) alla tournee negli States. Domani alle 15.30, invece, presentazione ufficiale alla stampa. «Garcia? Credo abbiano preso un allenatore bravo. Come impatto mi sembra simile a Luis Enrique, per me lui era il numero uno», così De Rossi dal ritiro dell'Italia in Brasile.
Il centrocampista, a migliaia di chilometri di distanza, si toglie qualche sassolino dopo le critiche ricevute nella sua città e avvalora le voci di un possibile divorzio. «Quando vengo in nazionale sono considerato un giocatore importante, a Roma devo stare attento a come mi muovo e a quel che dico - l'amara accusa del calciatore giallorosso -.

Su di me ci sono state calunnie vergognose: chi calunnia per me è peggio di chi fa la spia. Più che la mancanza di giocare in Europa, mi dà fastidio il fatto che bisogna sempre negare accuse folli o le dicerie più becere».

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