E Sinner travolge Rublev senza bandiera

Jannik vola ai quarti del torneo di Miami: il russo battuto in due set

E Sinner travolge Rublev senza bandiera

Per quelli che «eh, ma i tennisti italiani...» appena perdono una partita, ecco la risposta di Jannik Sinner a Miami: quarti di finale e un work in progress che ad ogni martellata fa sempre più paura agli avversari. In Florida, insomma, la costruzione di un campione continua, tra l'altro in un torneo dove pure Sonego (che è stato in campo stanotte contro Cerundolo) e Martina Trevisan hanno aggiunto pennellate di azzurro nel quadro nobile di un Master 1000.

Gli italiani del tennis insomma sono senza ma, e aspettando il ritorno delle vere copie di Berrettini e Musetti (che arriveranno, statene certi), Jannik continua i suoi esami di maturità passati con lode. Ieri, per esempio, la lezione è stata impressionante: vero è che Rublev è un russo senza bandiera, e qualcosa in questo momento conta visto l'imbarazzo di essere, evidentemente, vittima di una guerra assurda senza poterlo dire. Ma di sicuro il Sinner visto in campo è stato aldilà di ogni possibile scusa: praticamente ingiocabile. «Contro lui non è mai facile - ha detto alla fine - visto che è un giocatore molto potente. Ho risposto bomba su bomba...», che di questi tempi diventa una gaffe involontaria se non fosse che, tennisticamente parlando, è stato proprio così. Insomma: il Sinner attuale è sempre più concentrato sulle cose che vuole migliorare, e il servizio per esempio è proprio lo specchio di questo discorso. Ieri Jannik ha perso solo 10 punti sulla battuta nel 6-2, 6-4 finale: non sarà sempre così, ma di sicuro è il colpo che sta più decidendo il passaggio di (e a) livello verso un ritorno nella top 10: «Ogni giorno mi sento meglio - ha spiegato ancora -. e questo mi aiutato ad essere aggressivo per essere alla sua altezza. Poi, ho anche variato un po' il gioco, ed ha funzionato». Perché oltre alla pallate da fondo che hanno più volte spolverato al millimetro le righe, si sono visti anche ricami e smorzate.

E allora il viaggio continua: l'anno scorso Sinner giocò e perse i quarti con le vesciche ai piedi, quest'anno l'obbiettivo è di ritrovarsi in semifinale

contro Alcaraz per rigiocarsi la sfida vinta dallo spagnolo ad Indian Wells. Jannik sostiene che Carlos sia ancora di un altro livello, ma visto ieri gli assomiglia sempre di più. Una bomba, l'unica che dovrebbe esistere.

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