Fifa, Blatter non batte ciglio: "Non possiamo controllare tutto"

Blatter: "Questo è un momento difficile e senza precedenti per la Fifa. Gli eventi di ieri hanno gettato un’ombra sul calcio e su questo Congresso". Platini e Tavecchio chiedono le sue dimissioni

Sepp Blatter, 78 anni
Sepp Blatter, 78 anni

Non si scompone. Dopo lo scandalo che ha coinvolto la Fifa, Joseph Blatter non batte ciglio e si difende in conferenza stampa a Zurigo: "Questo è un momento difficile e senza precedenti per la Fifa. Gli eventi di ieri hanno gettato un’ombra sul calcio e su questo Congresso. Io non posso e noi non possiamo controllare tutti in ogni momento. Se le persone vogliono fare cose sbagliate, cercheranno anche di nasconderlo. Ma alla fine deve spettare a me la responsabilità di questa organizzazione e trovare un modo per andare avanti e mettere le cose a posto. Domani al congresso abbiamo l'opportunità di rilanciare un percorso lungo e difficile, per ripristinare la fiducia che abbiamo perso. O almeno parte di essa, è importante non perdere di vista lo spirito del calcio e continuare a lavorare".

Blatter poi ha aggiunto: "Gli atti di alcuni individui sono motivo di vergogna per il calcio: non possiamo assolutamente accettarli. I responsabili devono essere fermati e puniti. I prossimi mesi non saranno facili per la Fifa, sono sicuro che verrano fuori altre brutte notizie. Ma è necessario iniziare a ripristinare la fiducia nella nostra organizzazione. So che molte persone mi ritengono in fin dei conti il responsabile dei problemi, che si tratti di corruzione o attribuzione dei Mondiali. Ma quelli che vogliono imbrogliare lo fanno in silenzio, di nascosto e non posso vedere tutto. Tocca però a me fare attenzione alla reputazione del calcio".

Il presidente della Uefa, Michel Platini, ha confermato di avere chiesto le dimissioni di Joseph Blatter dalla Fifa in un incontro privato con il dirigente svizzero. "Ho detto a Blatter: "Abbiamo iniziato insieme tanti anni fa, abbiamo lavorato insieme in tutti questi anni ma oggi ti chiederò di dimetterti e di lasciare la Fifa perché io non ne posso più. Sono stato molto chiaro, l’ho guardato negli occhi e lui ha ascoltato. Lui mi ha risposto: "Michel, io capisco ma adesso è troppo tardi. Non è stato facile dire a un amico che si deve dimettere, ma questo è il mio pensiero e volevo dirglielo", ha proseguito Platini, che ha poi lanciato "un appello a tutte le federazioni mondiali" chiedendo "di votare per il principe Ali".

"Sepp è rimasto sicuramente colpito da quello che ho detto, perché mi sono rivolto a lui da amico", ha sottolineato ancora Platini, consapevole che il dirigente svizzero non seguirà il suo consiglio.

"Lui ha detto che è troppo tardi, perché il Congresso è in programma domani. So qual è la sua strategia: parlerà con i delegati, chiederà il loro voto e alla fine dirà che è la democrazia. Ma secondo me così perdiamo tutti". E in effetti così è stato.

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