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Allegri ha due problemi: Dybala e Morata. Quanto restano fuori

I bianconeri restano senza l'attacco titolare. Dybala sarà pronto subito dopo la sosta, fuori fino a fine ottobre invece lo spagnolo Morata

Allegri ha due problemi: Dybala e Morata. Quanto restano fuori

La Juventus perde Dybala e Morata per almeno un paio di settimane ma alla fine tira un sospiro di sollievo: l'infortunio muscolare di Paulo Dybala, uscito in lacrime dopo venti minuti di Juventus-Sampdoria, è molto meno grave del previsto.

Sembrava scontata la presenza di una lesione muscolare, che invece gli esami strumentali hanno scongiurato, evidenziando una elongazione del muscolo semitendinoso della coscia sinistra. A questo punto, impossibile la sua presenza contro il Chelsea, mercoledì sera, e altamente improbabile quella nel derby contro il Torino sabato pomeriggio, si può dare per certo il rientro in campo dell'argentino contro la Roma, il 17 ottobre, prima partita dopo la sosta delle nazionali, che l'argentino potrà così saltare restando a Torino per recuperare al meglio.

Paradossalmente, invece, sta molto peggio del previsto Alvaro Morata, che aveva accusato un problema muscolare calciando verso la porta di Audero, a dieci minuti dallo scadere. L'attaccante ha una lesione di basso grado del bicipite femorale della coscia destra. E quindi difficilmente sarà disponibile per la Roma e con ogni probabilità salterà anche la sfida con l'Inter, rendendosi di nuovo disponibile solo nella terza decade di ottobre (a Verona o in casa contro lo Zenit). Il numero 9 bianconero sperava di essersi fermato in tempo, ma evidentemente aveva già compromesso la situazione.

I piani di Allegri

Nelle situazioni difficili di solito tira sempre fuori il meglio di se stesso e della sua praticità. In vista della sfida col Chelsea, Massimiliano Allegri sarà costretto ad inventarsi qualcosa. Due attaccanti su quattro (Dybala e Morata ndr) sono fuori per infortunio, il brasiliano Kaio Jorge è ancora ai box e comunque non inserito in lista Champions, l'unico centravanti disponibile resta Moise Kean. Poi ci sono gli adattabili Chiesa, Kulusevski e Bernardeschi, schierabili come esterni o sottopunte.

Con l'attacco falcidiato dagli infortuni, il tecnico bianconero sta valutando il ritorno al 3-5-2. Per un motivo molto sempice: in mancanza dei migliori attaccanti, vorrebbe affidarsi ai punti di forza della difesa De Ligt, Bonucci e Chiellini. Con questo schieramento, Cuadrado e Alex Sandro agirebbero da quinti di centrocampo con in mezzo Bentancur, Locatelli e il rientrante Rabiot, pronto a garantire fisicità e a ripartire assieme a Federico Chiesa in appoggio a Kean. L'ex viola prenderebbe il posto di Dybala, ma ovviamente lo interpreterebbe con altre caratteristiche: meno raccordo del gioco e più attacco della profondità. Una Juventus da contrattacco per sfruttare al meglio le caratteristiche di questi calciatori. L'alternativa è la conferma del 4-4-2 di questo inizio di stagione, che almeno in campionato con dieci gol subiti in sei partite non sembra garantire la massima copertura.

In ogni modo l'obbiettivo è stringere i denti per le restanti due gare. Alla ripresa, poi toccherà giocare contro Roma, Zenit e Inter e a quel punto Allegri si augura di avere la squadra al completo.

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