
La Formula 1 di oggi si è ormai trasformata in Formula papaya. Cambiano le regole, ma non cambia il dominio di Piastri e Norris. La McLaren non era imbattibile per le ali flessibili, adesso qualcuno lo avrà capito, il segreto del team di Andrea Stella è nascosto da qualche altra parte. Ma la Formula 1 di oggi è anche divisa in due. Da una parte ci sono quelli che vincono, una volta Piastri, un'altra Norris. Dall'altra parte però ci sono quelli che divertono. Perché se la perfezione della McLaren quasi annoia, visto che tra i due compagni/avversari non ci sono cattiverie e il loro duello, per ora, non promette quelle scintille che sono il sale di questo sport, per fortuna c'è l'imperfezione degli altri che ci fa divertire un sacco. L'imperfezione di Max e di Charles, ma anche le gare incredibili di Hulkenberg e Alonso miracolosamente in zona punti a casa sua, sono le chicche del Gran premio di Spagna.
Verstappen che ci prova con una strategia schumacheriana e aggressiva con tre pit stop e la gara suddivisa in quattro stint da qualifica, prima di vedersi la gara distrutta dalla Safety Car e dalla decisione del box di richiamarlo anche se gli restava solo un set di gomme bianche («Forse valeva la pena di provare a stare fuori con le gomme rosse che avevo»). Leclerc che aveva sacrificato le qualifiche per la gara si è regalato una partenza delle sue e poi ha obbligato il box a chiedere a Hamilton di lasciarlo passare, ma la strategia scelta senza l'aiuto della Safety non sarebbe mai arrivata sul podio. Charles però combatte sempre e questa è la sua forza, mentre Hamilton è sempre più una controfigura di se stesso e non si lamenta neppure quando dopo pochi giri gli chiedono di lasciar passare Leclerc.
Alla fine mentre Hamilton vedeva sfrecciare via anche Hulkenberg con la Sauber di Binotto e si presentava in tv con la faccia di quello che si sta arrendendo («Mi aspettavo di andare meglio, ma semplicemente non andava nulla»), Leclerc finiva sotto osservazione per il contatto con Max alla ripartenza della gara dopo la Safety. Quando ha visto Max quasi perdere la sua Red Bull, Charles lo ha aggredito con cattiveria e lo ha passato. I commissari lo hanno giustamente perdonato dopo più di un'ora di attesa, mentre Max per il duello successivo con Russell finito con un suo brutto fallo di reazione si era preso 10 di penalità e due punti sulla patente.
Dopo 9 gare la Ferrari senza brillare è comunque salita al secondo posto nel Mondiale Costruttori anche se con un distacco imbarazzante quasi come quello che c'era in campo a Monaco. Oggi l'obiettivo diventa solo salvare l'onore e magari pensare intensamente al 2026. Sprecare il talento di Charles e l'investimento fatto su Hamilton, sarebbe un reato troppo grande per esser perdonato.