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Sinner, spensieratezza sempre più da record

Jannik con 17 vittorie di fila supera il primato di Panatta: "Ma non sto salvando il mondo..."

Sinner, spensieratezza sempre più da record

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«Arriveranno anche giornate no», il più tardi possibile si spera. Ma Jannik Sinner è ormai un tennista consapevole: della sua forza, della sua condizione di top player e del fatto «che non si può sempre vincere, e poi non stiamo mica salvando il mondo: si può anche perdere e via, si riparte».

Intanto però è record, un altro. Battendo Struff in due facili set al Masters 1000 di Indian Wells ha raggiunto la sua 17ma vittoria di fila in singolare, e la cosa diventa la più lunga striscia vincente di successi per un italiano nel circuito maschile. Superato Panatta, che nel 1976 infilò 16 vittorie tra la sfida contro la Jugoslavia di Coppa Davis e il primo turno del torneo di Nottingham: in mezzo ci fu la doppietta sul rosso agli Internazionali d'Italia e al Roland Garros. Jannik non perde dalla finale delle Finali Atp di Torino contro Djokovic, nel frattempo ha vinto il suo primo Slam in Australia ed anche a Rotterdam. E, pare, non sembra intenzionato a fermarsi.

Anche contro Struff non c'è stata partita (6-3, 6-4) e la curiosità sarà ora vedere cosa succede agli ottavi contro Ben Shelton, il nuovo fenomeno americano dal servizio pesante, la stessa arma che l'altra sera gli ha fatto il solletico: «Preparare partite di questo genere è difficile, perché è difficile trovare qualcuno con queste caratteristiche con cui allenarsi. Io comunque ho servito e risposto bene, l'ho fatto muovere molto e ho anticipato le sue mosse». Semplice, insomma, quantomeno a dirsi, ma Sinner ormai è di un altro livello anche nella parte mentale.

Insomma la corsa al numero 2 del mondo, e a nuovi record, continua. Carlos Alcaraz infatti sembra tornato quello di un po' di tempo fa: ha distrutto in due set Auger-Aliassime e ora trover Fabian Maroszan, uno che a Roma 2023 - al suo primo torneo Atp - lo aveva fatto fuori. Dunque una probabile rivincita, ma non si sa mai: «Dopo quella sconfitta mi sono sentito davvero male - ha detto lo spagnolo-. Speravo in una rivincita contro di lui: sta giocando un ottimo tennis, ma io sento di avere un livello molto alto». E ovviamente tutti tifano per lui, perché la disfida del ranking venga risolta poi in semifinale: Sinner contro Alcaraz, lo show è assicurato. «Nella mia mente nel tennis non c'è niente di cui aver paura - ripete Jannik -. Alla fine dei conti è solo una partita».

È solo un gioco.

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