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Super Bertagnolli: settebello per l'Italia

Altro oro: per il trentino 4ª medaglia. De Silvestro bronzo e poi alfiere

Super Bertagnolli: settebello per l'Italia

Signore e signori, saluti da Pechino (Cina). Nella giornata di ieri la XIII edizione dei Giochi Paralimpici Invernali è entrata a far parte dell'album dei ricordi e senza dubbio in casa Italia la foto che spicca su tutte è quella della coppia Giacomo Bertagnolli/Andrea Ravelli. Per il classe '99 nativo di Cavalese e la sua guida è arrivata nell'ultimo giorno la quarta medaglia in questa rassegna a Cinque Cerchi tra i pali stretti dello slalom dello sci alpino di categoria Vision Impaired. Le nevi di Yanquinn hanno regalato in generale a questa spedizione sette medaglie (2 ori, 3 argenti, 2 bronzi), valse l'11° posto nel medagliere e un miglioramento rispetto a PyeongChang nel 2018 quando furono ottenuti 5 podi (2 ori, 2 argenti e 1 bronzo). A questo proposito, il portabandiera azzurro di questi Giochi ha lasciato il segno con 2 ori e 2 argenti, a testimonianza delle sue eccellenti qualità, nonostante un livello sempre più alto. E così, dopo l'oro in supercombinata e gli argenti in superG e nel gigante, per Bertagnolli e Ravelli un successo sui rapid gates con il tempo complessivo di 1'26.82, a precedere gli austriaci Johannes Aigner e Matteo Fleischmann (1'27.10) e gli slovacchi Miroslav Haraus e Maros Hudik (1:36.22). «Ci tenevo tanto, avevo un obiettivo, quello di vincere l'oro. Non era semplice ma ho dato il massimo». Un oro che l'azzurro ha voluto dedicare a se stesso e alla sua guida visto che il sogno è quello di replicare a Milano-Cortina 2026.

Con una medaglia in più sulle nevi italiane ci sarà anche Renè De Silvestro che nello slalom di categoria Sitting si è tinto di bronzo, dopo l'argento del gigante. Per l'atleta di San Vito di Cadore un'altra top-3 con il tempo di 1'38.44 alle spalle del norvegese Jesper Pedersen (1'31.10) e dell'olandese Niels de Langen (1:37.18). «Sono arrivato qui con l'obiettivo di portare a casa almeno una medaglia. Speravo di poter fare bene nel gigante e nello slalom e così è andata».

Titoli di coda su questa rassegna in cui l'Ucraina, simbolo per tutti di quella pace messa in discussione, ha trovato il proprio riscatto con il secondo posto nel medagliere (11 ori, 10 argenti, 8 bronzi) alle spalle della Cina, per una compagine in cui parabiathlon ha garantito 8 ori, 9 argenti e 5 bronzi.

Una speranza in tempi bui.

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