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Tour, Sagan vince senza accorgersi Vestirà il giallo sulla maglia iridata

Il campione del mondo, che alla Grande Boucle non vinceva da tre anni, supera Alaphilippe e Valverde in uno sprint in salita: "Pensavo fosse per il terzo posto"

Tour, Sagan vince senza accorgersi Vestirà il giallo sulla maglia iridata

Una volata fenomenale. Mozzafiato e infinita. Peter Sagan sceglie la seconda tappa del Tour de France per confermarsi uno dei finisseur migliori della storia a pedali. Tre anni, da tanto mancava la vittoria alla Grande Boucle allo slovacco con indosso l’iride del campione del mondo. Ed è un successo che vale doppio perché consegna a Sagan, in procinto di cambiare maglia perché la sua Tinkoff a fine anno chiuderà i battenti, anche il simbolo del primato. Sua pure la maglia gialla, con Cavendish che non regge le pendenze del finale che arriva a Cherbourg en Cotentin. Due denti micidiali negli ultimi 8 km, gli ultimi tre che arrampicano come nel finale di una grande classica. È un finale che ingolosisce anche i big della generale ed è un appetito, quello delle ruote nobili, che costa caro a Jasper Stuyven. L’unico rimasto dei quattro fuggitivi di giornata, risucchiato dal gruppo a poche centinaia di metri dallo striscione.È Kreuziger a fare il lavoro sporco per Sagan. Ricuce e tiene altissima l’andatura. Ci prova Purito Rodriguez, che sognava di indossare la gialla, ma Sagan è lì a fare lo stopper. Negli ultimi 300 metri esce il favoritissimo di giornata, Julian Alaphilippe. Il 24enne della Etixx sembra avverare la profezia ma ecco che rispunta lui. Il campione del mondo rilancia all’ultimo e va a vincere, davanti al francesino e all’eterno Valverde. Senza rendersene nememno conto. «Sono molto sorpreso: non pensavo di aver conquistato la tappa quando ho passato il traguardo - dice dopo il traguardo -. Pensavo di aver vinto lo sprint per il terzo posto. Poi qualcuno mi ha detto che avevo vinto. Quando ho iniziato lo sprint non mi sentivo benissimo, non avevo grandi sensazioni ma è andata bene. La maglia gialla? È magnifico: è la prima volta che la indosso». Sembra sorpreso davvero, dettaglio confermato dall’assenza delle consuete smargiassate.Tra i pretendenti al podio di Parigi va segnalato il ritardo di Alberto Contador. Il Pistolero, capitano proprio della Tinkoff di Sagan, assaggia l’asfalto per la seconda volta in due giorni e, con la spalla malconcia, chiude pagando 48“. Azzoppato dalla sfortuna Richie Porte, l’australiano della Bmc fora a 6 km dall’arrivo e chiude a 1’45“.

Sul fronte azzurro Fabio Aru arriva con i migliori, mentre a Vincenzo Nibali forse manca ancora la brillantezza dopo un mese di assenza dalle gare: 11 secondi sono comunque un soffio.

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