Stanca: «Mi dispiace per i gufi ma i soldi per Expo ci sono»

Milano avrà il suo orto: e i frutti si vedranno anche ben oltre Expo. L’annuncio che dopo il 2015 i luoghi dell’esposizione saranno destinati ad un quartiere residenziale tipo Champs Elysees, parco giochi e zone verdi incluse, non è solo un programma, ma sta scritto nero su bianco nel masterplan presentato lunedì scorso. L’area avrà uno «skyline» ben preciso: poche costruzioni e molte strutture leggere, vie d’acqua e, per l’appunto, un orto botanico planetario con specie da tutto il mondo. Se il premier Silvio Berlusconi, alla vista del progetto in scala, ha dato molti suggerimenti soprattutto per allargare lo spazio dedicato ai corsi d’acqua e costruire ponti che permettano un colpo d’occhio dall’alto sull’intera area, il sindaco Letizia Moratti e Lucio Stanca ad della società di gestione, hanno zittito gli scettici e confermato che i fondi necessari sono stati trovati. Il masterplan è un primo abbozzo che ha raccolto il consenso di tutte le forze politiche, dal presidente della regione Roberto Formigoni a Guido Podestà, presidente della Provincia.


Ad avanzare qualche perplessità è stato invece Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio che vorrebbe prioritario il collegamento con Malpensa. Anche il cardinale Dionigi Tettamanzi lancia un monito affinché Milano non dimentichi che Expo significa innanzitutto accoglienza.

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