Le star del Blue Note tra Milano e le Alpi

La stagione del Blue Note è agli sgoccioli e già il club di via Borsieri, vero fiore all’occhiello per la grande musica in città guarda al futuro e prenota il nuovo cartellone denso di star e nuove proposte non solo jazz. L’appuntamento è per venerdì 2 settembre, giorno di apertura della stagione 2011/2012, che sarà densa di spettacoli e concerti unici, da Michele Di Toro (9 settembre) a Stacey Kent (21 settembre) e molti altri. Nel frattempo, dopo il successo riscontrato con i concerti di George Benson e McCoy Tyner l’estate scorsa, si ripropone il fortunato connubio tra il Festival Valdostano Musicastelle e Blue Note Milano per la seconda edizione della rassegna «Musicastelle in blue». Dall’8 al 16 luglio al Forte di Bard (Aosta) si alterneranno Burt Bacharach (8 luglio), Incognito (9 luglio), Brad Mehldau e Joshua Redman (12 luglio), The Manhattan Transfer (13 luglio), Return to Forever IV (15 luglio) e The Original Blues Brothers Band (questi ultimi il 16 luglio, al posto della già annunciata Natalie Cole).
Per quanto riguarda il cartellone milanese, invece, ultimi botti a partire da questa sera con il concerto di Kurt Elling, domani, con Ray Gelato & Kai Hoffman, venerdì con Ron Carter Golden Stricker Trio, sabato con gli Italian Dire Straits
Alla presentazione di ieri si è fatto il bilancio dell’ottava stagione che sta per concludersi ancora una volta con un trionfo di pubblico. Il palco di via Borsieri ha visto esibirsi grandissimi nomi della musica internazionale, da Dee Dee Bridgewater a Billy Cobham, dagli Incognito a Marcus Miller, dalla Count Basie Orchestra ai Take 6, da Chucho Valdes a McCoy Tyner. Quest’anno, poi, si sono avvicendati anche esponenti della musica italiana di qualità, da Eugenio Finardi ad Antonella Ruggiero, da Paola Turci al vincitore di Sanremo Giovani 2011 Raphael Gualazzi (che proprio nel locale milanese ha presentato per la prima volta in concerto il suo primo disco, lo scorso settembre), e artisti pop, che si sono così confrontati con la dimensione del club. In una Milano dove la musica dal vivo fatica a sopravvivere, hanno sottolineato i vertici del club, il Blue Note si conferma per l’ottavo anno consecutivo come una delle realtà più vivaci nel mondo del live meneghino, con oltre 50.000 presenze anche quest’anno, un risultato in linea con i numeri della stagione 2009/2010. Soddisfazioni, dunque, ma anche qualche nota polemica da parte del presidente del club Paolo Colucci che ha lamentato una scarsa attenzione da parte delle istituzioni sul fronte della musica. «Mentre altre Regioni fanno partnership fra pubblico e privato per gli eventi culturali -ha detto- a Milano e Lombardia è il vuoto pneumatico». Colucci denuncia la «mancanza di volontà a sostenere progetti» legati al suo tempio del jazz milanese. «Non è una polemica legata a singoli eventi o istituzioni, ma la constatazione della superficialità e apatia che ci circonda in questo Paese - ha detto Colucci -. Siamo costretti a chiudere nei mesi di giugno e luglio, oltre che agosto, perchè chi ha strutture pubbliche ci fa concorrenza e questa è una vera anomalia».

Le critiche piovono proprio nel momento in cui Milano si accinge ad ospitare la nuova stagione del Milano Jazzin’ Festival, unico evento prestigioso per la musica estiva. «Lo chiamano così ma di jazz non c’è nulla» dice Colucci che precisa: «Io non chiedo niente a nessuno, però offro un luogo rispettoso delle regole che è un opportunità per Milano e che è un peccato non sfruttare».

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