Lo Stato e il cittadino: prima di vivere leggere le avvertenze

Ogni giorno che passa una legge impone un’etichetta nuova: etichette per gli alimenti, etichette per l’alcol, etichette per il fumo. È del 1996 la direttiva dell’Unione europea che ha introdotto le avvertenza sui pacchetti di sigari e sigarette, e sulle confezioni di tabacco per pipe. Gli Stati membri dell’Ue si sono via via adeguati. E così ormai da anni sui pacchetti di sigarette compaiono scritte inquietati: «Il fumo uccide», «Il fumo danneggia gravemente te e chi sta intorno». L’Italia è stata anche relativamente buona con i fumatori. Francia e Inghilterra sono state più cattive. Entrambe, adottando la normativa, hanno aggiunto sulle confezioni anche scritte come «Il fumo provoca impotenza», «I fumatori muoiono prematuramente», «Fumare può provocare una morte lenta e dolorosa», «Fumare provoca invecchiamento della pelle», «Fumare può nuocere agli spermatozoi e ridurre la fertilità». Avvisi espliciti, avvertenze, segnalazioni: le leggi sulle etichette contengono di tutto. Così dal 1998 il Parlamento italiano ha imposto che sui cibi Ogm ci siano le indicazioni complete di tutto l’iter di produzione.

Negli Stati Uniti il dilagare delle normative sulle etichette ha portato il Congresso a pensare di mettere a punto un disegno di legge per vietare ai singoli Stati di imporre altre etichette e avvisi oltre quelli previsti da norme federali.

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