da Milano
Così, laccordo è stato perfezionato nel giro di poche ore. Lintesa prevede laumento delle tariffe del 7%, quasi a metà strada quindi tra la richiesta del 10% degli autotrasportatori e lofferta del 5%. In più ci saranno 3mila euro per ogni automezzo: mille come una tantum e 2mila a titolo di acconto.
La conclusione è uguale a quella di dieci anni fa, quando dopo cinque settimane di protesta e una trattativa senza esito era stato il lodo del ministero a mettere la parola fine alla vertenza. «Con il superamento di questa fase di stallo e tensione - ha commentato Uggè - si avvia adesso un percorso costruttivo tra le parti per adeguare alle mutate condizioni laccordo di settore in atto. Rivolgo a tutti gli operatori coinvolti un appello affinché, nel recepire quanto stabilito, si attivino per dare lavvio ad una fase più serena e più positiva per tutti».
Soddisfazione per lintesa raggiunta è stata espressa dalle parti. «Il risultato, anche se non recepisce pienamente le istanze degli autotrasportatori, è comunque positivo» ha osservato Pasquale Russo, segretario nazionale di Conftrasporto. Russo auspica che «da questo momento la committenza assuma atteggiamenti rispettosi delle regole contrattuali, affinché non si verifichino più situazioni di difficoltà e tensione per il settore dellautotrasporto, che inevitabilmente si riflettono sul sistema produttivo ed economico del Paese». Per la Fita-Cna «solo in Italia si è potuto permettere che la vertenza durasse così a lungo. In un altro Paese il ministro dovrebbe rispondere di questo». «Il problema - ha detto Franco Palese, coordinatore nazionale del settore - è che per tre settimane il sottosegretario Uggè non ci ha permesso di incontrare le aziende committenti».
Il blocco delle 3mila bisarche ha messo in ginocchio lindustria automobilistica: 140mila vetture sono rimaste nei piazzali.
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