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La storia L’insolita estate di Rossi e delle due Rosse

Di Rossi e una Rossa si sapeva. Rossa nel senso di macchina, quattro ruote, ovvero Ferrari. Di Rossi e la Rossa, l’altra, a due ruote, nel senso di moto e Ducati, s’intuiva l’attrazione mai scaturita però in vera infatuazione. Ma ora che Rossi e le due Rosse sono tutt’e tre a loro modo uomini e bolidi feriti, è come se le storie di questi simboli italiani diventassero un tutt’uno.
Valentino è ferito nel fisico e nel morale, sentitosi tradito dalla Yamaha che pare aver occhi solo per Lorenzo. La Ferrari è ammaccata nella classifica e nell’orgoglio per i risultati sotto le attese dei propri piloti ma soprattutto per certe, arbitrarie, valutazioni dei giudici, vedi Valencia, vedi Silverstone. La Ducati, più che ferita, è confusa per le botte rimediate non tanto per colpe proprie ma per incostanze altrui, di Casey Stoner, ormai e ufficialmente futuro pilota Honda.
Rossi e le due Rosse vivono oggi un loro personalissimo sogno di mezza estate: tornare là dove erano arrivati, là dove talento, tradizione e storia li avevano collocati e consacrati. In vetta. Valentino con un jet privato è volato a Brno per provare, il giorno dopo il Gp Sbk, una Yamaha da gara inanellando 46 giri e tempi da vittoria (1.59.135). «Sono molto più in forma della scorsa settimana» dirà felice ma fisicamente stanco «dopo qualche giro avverto ancora problemi alla spalla e al ginocchio ma vorrei andare al Sachsenring, in Germania, domenica. Devo però aspettare una radiografia: se la tibia avrà fatto callo osseo potrò esserci». Un sogno perché un mese orsono aveva la gamba spezzata due volte e le ossa all’aria e ora si porta in dote un chiodo conficcato.
La Ferrari cerca la vetta e cerca giustizia. E le parole del presidente Montezemolo, ieri, ne tracciano la mappa: «Inutile piangere: siamo la Ferrari ed è ora di dimostrarlo con i risultati in pista... Abbiamo passato momenti peggiori... Su quanto avvenuto a Silverstone non voglio aggiungere altro, in questa sede (sott’inteso, il Cavallino si farà sentire, eccome, ma in altro luogo, ndr)... Qualifiche e partenze diventano i momenti decisivi: dobbiamo migliorare su questi fronti se vogliamo vincere... Sapete tutti - Domenicali, tecnici, meccanici, piloti - quello che ci attendiamo io e i tifosi». Prima i risultati, dunque, a partire dal prossimo Gp, in Germania, perché non si possa dire che la Rossa che non vince accampa scuse.
E poi, e infine, la Ducati che attende ai blocchi di partenza, come un Usain Bolt in forma forse non ancora mondiale ma quasi: attende che Valentino dia il via libera all’annuncio di ciò che è già un matrimonio fatto.


Rossi e le due Rosse, un sogno di mezza estate a tre con la Germania come crocevia: perché se la radiografia darà l’ok, Valentino tornerà in MotoGp al Saachsenring; perché sarà in sella alla sua Yamaha ma vicino, vicinissimo alla futura Ducati; e perché sempre in Germania, fra due domeniche, la Ferrari spronata da Montezemolo dovrà ubbidire punto per punto alle indicazioni del presidente tifoso e del popolo di rosso vestito.

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