STRENNE INTELLETTUALI

Non esiste giornale, periodico, bollettino che sotto le festività non dedichi una pagina ai «libri strenna». Peccato che gli autori consigliati siano sempre gli stessi. Best seller per tutte le occasioni e i gusti, preferibilmente non impegnativi, divertenti o che rappresentino lo stato sociale di chi li regala: anni fa andavano i romanzi rosa, poi è stata la volta dei comici, poi dei gialli. Ultimamente sono saltate tutte le barriere: può essere comico regalare un giallo (si prenda Giorgio Faletti...) o essere un giallo regalare un comico (si prenda Umberto Eco, il quale sotto le feste firma copie nei centri commerciali).
Ma tentiamo di sfatare la tradizione. Prima regola: regalate solo libri che avete amato. Regalare un libro è come regalare una parte di se stessi. Se regalate un libro, dietro la copertina ci siete voi, la vostra storia, il vostro io d’inchiostro: potete esplicitarlo nella dedica o lasciarlo intuire, ma ricordate che un libro è per sempre. Qualunque prezzo abbia non avrà mai il costo del tempo di chi l’ha scritto e di chi l’ha letto. Non riciclatelo perché commettereste un delitto contro l’ambiente (il vostro).
A molti potrà pare offensivo presentarsi al cenone della Vigilia con il nuovo Devoto Oli 2011, ma potete sempre trovare un’ottima scusa spiegando che è l’unico Dizionario di Italiano con l’applicazione per l’iPad (è edito da Le Monnier, 82 euro). Per restare ai classici, ecco Moby Dick o La Balena (Utet, euro 22) di Herman Melville, che per la prima volta in Italia viene presentato in un unico volume nella doppia versione: quella inglese e quella americana completamente differenti perché in Inghilterra molte parole vennero censurate. Un altro classico, ma del pensiero, è Carl Gustav Jung. Il suo Libro rosso, pubblicato per la prima volta in Italia da Bollati Boringhieri da poche settimane, è già in via di esaurimento (seconda ristampa annunciata per il 30 gennaio). Occasione da prendere al volo a dispetto del costo (150 euro), essendo l’evento editoriale dell’anno. Apparso l’anno scorso in Inghilterra, Il libro rosso (così chiamato perché l’originale fu scritto nel 1913 su fogli rilegati in pelle rossa) ci porta tra i «luoghi oscuri» del fondatore della psicologia analitica, i suoi incubi e le sue visioni più inquietanti. Il suo lavoro è stato «tradurre le emozioni in immagini» descrivendo «il sottosuolo». Un assoluto capolavoro arricchito dalle straordinarie illustrazioni del poeta inglese William Blake.
Se alle immagini dell’inconscio preferite la forza bruta e raffinata dell’argot, della spietatezza di essere (umani) in una società che sembra non lasciare scampo ai geni, non fatevi sfuggire il primo volume delle Opere narrative di Jean Genet (Il Saggiatore, euro 55), una sorta di «Meridiano» che, a parte una sovraccoperta di cartonaccio che si rompe appena estraete il volume, è molto elegante. Dal Miracolo della rosa a Pompe funebri, da Notre-Dame des Fleurs a Querelle de Brest a Diario del ladro sono raggruppati i maggiori romanzi dello scrittore francese: un genio che, insieme a Céline, ha davvero reinventato il linguaggio della letteratura moderna. Altro cofanetto, altro classico: lei è Rebecca West, purtroppo non ancora conosciuta in Italia come dovrebbe, e i suoi romanzi più riusciti sono raccolti nella Trilogia degli Aubrey (Mattioli 1885, euro 60). Virginia Woolf la definiva «più tenace di un terrier» per il suo stile di vita a dir poco anticonformista nell’Inghilterra dei primi ’900 che la West descrive con la penna di una femminista ante litteram e lo sguardo di chi non ama il conformismo borghese di quegli anni. Una scrittrice (edita in Italia anche da Neri Pozza) raffinata senza essere snob, avventurosa senza essere spericolata, oltre che donna fatale capace di far innamorare gli uomini più diversi, dal padre della fantascienza H.G. Wells a Charlie Chaplin.
Lontano dal ruolo di «scrittore per ragazzi» è il Robert Louis Stevenson più sconosciuto, quello che fu anche poeta sin dall’infanzia. Per la prima volta Il giardino dei versi (Nutrimenti, euro 18) raccoglie poesie inedite, con la traduzione d’autore di Raul Montanari e l’introduzione di Filippo Tuena, che molto raccontano di quella dimensione apparentemente fanciullesca che troveremo in tutte le sue opere. Più che una strenna, un bijoux. E sempre tra i gioielli sommersi dalle strenne segnaliamo Be a nose, la riproduzione dei taccuini di Art Spiegelman, Premio Pulitzer e disegnatore americano riconosciuto come il padre delle graphic novel oggi tanto di moda. Questi scritti, composti tra il ’79 e il 2007, sono l’officina creativa di uno dei più importanti artisti contemporanei. Da non mancare è anche il catalogo della mostra Love and Death (al Museo dell’Arte di Lugano fino al 20 febbraio) di Araki, fotografo conosciuto per le sue immagini estreme. In questo volume (Silvana editoriale, euro 40) basterebbero gli scatti dedicati alla morte della moglie per valere il regalo. Sono immagini di un amore inimmaginabile: tenero, estremo, sussurrato e gridato nella poesia che alcune volte solo le immagini riescono a darci.
Per un Natale alternativo, consigliamo Re Nudo pop & altri festival che, come recita il sottotitolo, racconta in un libro e in un dvd Il sogno di Woodstock in Italia 1968-1976.

Dal Festival del Parco Lambro al documentario sino a oggi inedito sul mitico concerto del ’73 all’Alpe del Vicerè. A un prezzo non proprio pop (euro 39,90 per VoloLibero Edizioni) un ricordo per nostalgici ma anche il ritratto (tele)visivo di quando cantautori come Franco Battiato erano «Artisti nudi davanti al Re». Buon Natale.

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