Stretta sui «pm talpa» Spese, stop agli sprechi

Tre giudici danno l’autorizzazione
Ma servono «gravi indizi di colpevolezza»
Le intercettazioni restano possibili per tutti i delitti che implicano una pena superiore ai 5 anni, compresi i reati contro la pubblica amministrazione. L’autorizzazione è decisa da un tribunale collegiale di tre giudici. Per essere autorizzate, devono essere «assolutamente indispensabili» alle indagini, in presenza «evidenti indizi di colpevolezza». Nei casi d’urgenza, il pm può acquisire anche i tabulati telefonici.

Nelle indagini per mafia e terrorismo
niente vincoli per i magistrati
Nelle indagini per mafia, terrorismo e reati gravissimi come riduzione in schiavitù, sequestro di persona, contrabbando o traffico di stupefacenti, per intercettare un indagato bastano «sufficienti indizi di colpa».

Limite massimo: 30 giorni di ascolto
Ma raddoppia in caso di nuovi indizi
Le intercettazioni potranno durare al massimo 30 giorni, anche non continuativi. La durata può essere prorogata su richiesta motivata del pubblico ministero di altri 15 giorni, e di ulteriori 15 qualora siano emersi nuovi elementi.

Un archivio riservato in Procura
Divieto di utilizzo in altri procedimenti
Le telefonate e i relativi verbali saranno custodite in un archivio riservato in Procura. Le intercettazioni, inoltre, non potranno essere usate in procedimenti diversi da quelli nei quali sono state disposte (salvo i casi di mafia e terrorismo).

Da sei mesi a tre anni di carcere
per chi pubblica materiale da distruggere
Chi pubblica, anche per riassunto, intercettazioni per le quali è stata ordinata la distruzione sarà punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni. Stessa pena per chi pubblica conversazioni riguardanti fatti o persone estranee alle indagini. La pena minima di 6 mesi è commutabile con una multa. Vietata anche la pubblicazione degli atti non più coperti dal segreto fino alla fine delle indagini preliminari. Gli editori dei giornali che violeranno il divieto rischiano una multa fino a 465mila euro. La ripresa tv dei processi è autorizzata solo se le parti la consentono.

Stop ai magistrati da copertina
Multe salate per i pm-talpa
Stop alla pubblicazione di nomi o foto di magistrati relativamente ai procedimenti a loro affidati, salvo quando l’immagine del pm non sia «scindibile» dal diritto di cronaca. Il pubblico ufficiale o il magistrato responsabili di fughe di notizie rischiano un’ammenda fino a 1.032 euro.



Basta consulenze senza controllo
Ora è il ministero a fissare il tetto di spesa
Stretta sulle spese fuori controllo disposte dalle Procure per disporre le intercettazioni: il ministero della Giustizia, sentito il Csm, stabilisce annualmente via decreto lo stanziamento massimo, ripartito per ciascun distretto di Corte d’appello.

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