Gli studenti provano a okkupare Il rettore si barrica

Un corteo selvaggio e un presidio al rettorato, con Enrico Decleva - che è anche il presidente della Conferenza dei rettori italiani (Crui) - costretto a «barricarsi» nella stanza. É il finale dell’assemblea generale a cui hanno partecipato parte ieri mattina circa 150 persone tra studenti, lavoratori e ricercatori della Facoltà di Scienze politiche dell’Università Statale. Una riunione per discutere dei tagli agli atenei e del decreto legge del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini che verrà approvato a dicembre . Toni accesi, l’accusa di indebitare gli studenti attraverso il sistema dei «prestiti d’onore», la «finta lotta al baronato», il precariato dei ricercatori. Intorno alle 12.30, dopo che è passata la linea di «non aspettare passivamente la fine della sessione di bilancio» e un piano per «intensificare e organizzare le proteste, affinchè la riforma venga ritirata e i tagli cancellati, senza scendere a compromessi», gli studenti si sono riversati nelle strade formando un corteo selvaggio diretto al Rettorato dell'università Statale. Decleva, accusano gli organizzatori della protesta, «si è barricato all'interno del rettorato rifiutandosi di confrontarsi con gli studenti». Oggi è fissato il Consiglio di facoltà aperto e «si capirà se i professori e il preside prenderanno finalmente posizione, e se si schiereranno con gli studenti e i lavoratori oppure con il Rettore». Ma gli studenti si sono già dati appuntamento per un’altra assemblea lunedì prossimo, «per riprendere le mobilitazioni nella facoltà».


Il rettore del Politecnico Giulio Ballio è intervenuto invece sull’invito rivolto dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano agli atenei ad aprirsi a misure di «rigorosa razionalizzazione». Ma la responsabilità, puntualizza Ballio, «sta anche nella totale mancanza di controllo da parte del centro. Si parla di atenei in rosso, ma cosa stavano a fare i revisori dei conti, che sono ministeriali?».

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