Quattro seggi a Forza Italia, uno ciascuno ad Alleanza nazionale, Udc e Lega Nord (7 in tutto, gli stessi del 2001); sul fronte opposto, sette seggi ai Democratici di sinistra e uno ciascuno a Rifondazione, Verdi e Comunisti italiani (nel 2001 ne avevano 13): questa, per quanto riguarda la Liguria, la ripartizione delle poltrone di deputato alla Camera che uscirà dalle urne nella primavera del 2006 per effetto della nuova legge elettorale proporzionale che è stata appena votata dal parlamento ed entrerà in vigore con il turno elettorale previsto, al momento, per il 9 aprile prossimo. Lo scenario è inserito, assieme ad altre approfondite considerazioni sui comportamenti tendenziali dell'elettorato, in uno studio riservato della Camera di cui il Giornale ha preso visione in esclusiva, dal titolo: «Calcolo dell’assegnazione di 617 seggi della Camera dei deputati effettuato secondo il sistema proporzionale previsto dalla proposta di legge». Ma, attenzione: il conteggio appena descritto è calcolato sulla base dei risultati della consultazione regionale 2005 - per inciso: la peggiore, per la Casa delle libertà, da quando è iniziato il Terzo millennio -, mentre i più recenti sondaggi starebbero a indicare un consistente recupero del centrodestra nei confronti della «macchina da guerra» non più tanto gioiosa, quanto piuttosto sgangherata del centrosinistra. In ogni caso, dalla semplice somma aritmetica, si deduce immediatamente che, al di là del rapporto percentuale fra le forze politiche, la Liguria perderà tre deputati e un senatore per effetto del minor «peso» in termini di popolazione residente (e quindi di numero di «papabili»), e dell’applicazione, per la prima volta, della normativa che assegna 13 seggi ai rappresentanti degli elettori italiani all’estero. Nelle elezioni politiche del 2001, infatti, i cittadini liguri avevano inviato in parlamento 20 deputati e 9 senatori; nel 2006, dovranno accontentarsi di 17 deputati e 8 senatori.
La simulazione, infine, prende in considerazione a livello nazionale e locale lo scenario presunto 2006 con quello delle politiche 2001 e delle europee 2004, sempre considerando gli «aggiustamenti» inseriti dalla nuova legge proporzionale.
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